Differenziata e lotta agli evasori per snellire la bolletta

Raccolta differenziata, lotta agli evasori e internalizzazione del servizio di riscossione. Si basa su questi tre punti la rivoluzione del sistema rifiuti avviata dopo l’ingresso della Tares, lo scorso a gennaio e recepita dall’amministrazione Accorinti che in tal senso si sta muovendo. Anche perché la Tares, ovvero tassa rifiuti e servizi, prevede che l’intero costo del servizio rifiuti venga coperto dal Comune. Stiamo parlando di 45 milioni di euro. Che salgono a 47 milioni e mezzo di euro se si aggiunge la componente servizi. Questi due milioni e mezzo di euro in più nella Tares rappresentano la novità rispetto alla vecchia Tarsu.

Se prima si pagava in base ai metri quadrati dell’abitazione, con un contributo a percentuale, la Tares prevede invece un costo aggiuntivo di 30 centesimi per ogni metro quadro della casa oltre al contributo per ciascun componente il nucleo familiare. Novità che senza stare lì a fare conti va a penalizzare le famiglie più numerose. Per sapere se il conteggio dei 30 centesimi verrà applicato dovremo aspettare fine agosto. Perché i sindaci si sono opposti e si sono rivolti all’Anci.

In attesa di sapere se verrà applicato anche il conteggio dei 30 centesimi, la nuova legge che ha introdotto la Tares ha anche previsto un sistema di premialità che aiuta ad abbassare i costi in bolletta. A cominciare dalla raccolta differenziata che verrà fatta porta a porta e consetirà di sapere in tempo reale chi fa la raccolta in modo corretto. Attraverso un sistema informatizzato verrà così premiato che fa correttamente la differenziata e vedrà dei tagli in bolletta. Ma per tagliare ulteriormente i costi c’è anche un altro aspetto. È quello della lotta all’evasione. Basti pensare che se tutti pagassero la tassa rifiuti ci sarebbe un abbattimento dei costi pari al 30 per cento. Per farlo basterebbe cominciare a incrociare i dati dell’anagrafe e quelli dei tributi. Poi un aumento del personale che al momento è a 18 ore consentirebbe di andare a domicilio dell’evasore e contestargli il mancato pagamento anche perché di riscuotere la Tares sarà direttamente il comune.

Le buone intenzioni ci sono tutte, le premesse pure, non resta che chiedere la collaborazione dei cittadini come ha fatto l’assessore Daniele Ialacqua anche perché i primi a pagare le tasse siamo comunque noi.