Il Governo potrebbe dare tempo fino al 16 gennaio, i bollettini partono lunedì prossimo

La consegna dei 110 mila bollettini inizierà il prossimo lunedì. Praticamente alla vigilia di Natale i messinesi dovranno fare attenzione alla cassetta della posta perché la prima rata della Tares arriverà davvero in tempo per essere messa sotto l’albero. I tempi sono strettissimi, ma a quanto pare fare di meglio non era semplice. Sarà pochissimo poi il tempo che i cittadini avranno a disposizione per pagare questa prima rata del nuovo tributo sui rifiuti, considerate le festività. Il termine ultimo è stato fissato al 31 dicembre, poi scatterà la mora. Ma proprio su questo punto arriva una novità da Roma. E’ stato infatti proposto un emendamento che sposta al 16 gennaio la possibilità di pagare la maggiorazione Tares precedentemente prevista per il 16 dicembre. Il riferimento è a quello 0,30 euro che ogni cittadino si troverà sulla bolletta, ovviamente però ciò significherebbe rinviare al 16 gennaio il pagamento dell’intera rata. “Sarebbe impensabile, soprattutto per il costo che avrebbe, dividere gli avvisi di pagamento e dunque se il Governo darà l’ok definitivo saremo subito pronti ad attenerci alle direttive che ci consentono di respirare un po’ di più e daranno la possibilità anche ai messinesi di non incorrere nella mora fino al 16 gennaio” ha spiegato il Dirigente del dipartimento Tributi Romolo Dell’Acqua.

In attesa di ulteriori novità comunque chi volesse chi ha esigenze specifiche, magari legate alle vacanze natalizie, può richiedere già da domani il duplicato del bollettino, prima ancora di riceverlo a casa, presso gli uffici del dipartimento in via dei Mille, is. 88 oppure scrivendo agli indirizzi di posta elettronica tributi@pec.comune.messina.it o tares@comune.messina.it. Inoltre sempre domani il dirigente Dell’Acqua incontrerà i presidenti delle sei circoscrizioni per valutare l’ipotesi di attrezzare le sedi dei quartieri di tutta la modulistica necessaria per fornire ai cittadini i duplicati. Una soluzione che eviterebbe l’assalto e le code infinite al dipartimento Tributi e che aiuterebbe soprattutto chi risiede nelle zone più periferiche.

Sulla vicenda Tares si registra però il duro intervento della consigliera Pd Simona Contestabile che si pone una serie di quesiti, a cominciare dalla decisione della giunta di estendere i termini del pagamento al 31 dicembre, nonostante la risoluzione del Ministero dell’Economia e delle Finanze che fissa come termine ultimo per il pagamento della prima rata, il 16 dicembre.

“Si assiste ad un teatro in cui viene detto tutto e il contrario di tutto e in cui anche gli assessori della stessa giunta sembrano non comunicare tra loro. Oggi l’amministrazione comunale tenta di quadrare il cerchio e rende noto ai cittadini che il pagamento della Tares potrà avvenire tramite CAF, ovvero con l’ausilio dei commercialisti. Dunque sorge una domanda: i nuovi fortunati soggetti preposti alla compilazione degli F24 sono stati messi nelle condizioni di adempiere perfettamente al lavoro al quale sono stati chiamati?”

Alla consigliera non bastano le rassicurazioni di Signorino che ha garantito che i professionisti potranno accedere agli archivi comunali già a partire dal prossimo 18 dicembre, fatti salvi gli eventuali intoppi tecnologici. “Purtroppo però – continua Contestabile – l’esperienza degli ultimi sei mesi ci fa stare tutt’altro che tranquilli. In solo 8 giorni lavorativi commercialisti e Caf saranno in grado di metabolizzare il regolamento Tares per poi controllare se e quali le agevolazioni riconosciute, chi i beneficiari, quantificare l’importo e predisporre il modello F24?”
Ed ancora, si chiede la Contestabile: il servizio reso dai professionisti avrà un costo ed eventualmente su chi graverà? “Forse è giunto il fatidico momento – conclude la Contestabile – che questa amministrazione ricerchi soluzioni atte ad eliminare qualsivoglia incertezza, soluzioni che evitino il proliferarsi di false speranze, ispirate a quel principio di trasparenza, tanto proclamato in campagna elettorale, ovvero soluzioni che riconoscano non solo doveri, ma anche diritti ai cittadini, sempre più alla mercè di una gestione amministrativa improvvisata e carente della benché minima programmazione”.

Francesca Stornante