Sgravi per i più “sfortunati” e posticipo di seconda e terza rata, la ricetta della giunta Accorinti

Il Pd da un lato, l'amministrazione comunale dall'altro. Il sabato mattina di Palazzo Zanca è stato scandito da due conferenze stampa sul caso Tares. Per la prima volta dopo giorni di polemiche parla il Sindaco Renato Accorinti che si dichiara arrabbiato e accanto ai cittadini che giustamente si stanno sollevando contro questa tassa. “Ci rendiamo conto che la Tares va a colpire i cittadini che si trovano a pagare per un servizio che funziona male, ma questo è ciò che abbiamo ereditato, abbiamo fatto il possibile per mettere in campo degli sgravi che possono aiutare chi è in maggiori difficoltà e stiamo lavorando per far sì che il prossimo anno le cifre siano molto diverse. Noi non vogliamo sottrarci a qualsiasi errore su fatti e avvenimenti del nostro percorso; è corretto però ricordare che i 44 milioni di euro per lo smaltimento dei rifiuti non sono assolutamente attribuibili a noi, bensì sono il frutto dell'attività amministrativa degli ultimi 40 anni. A nessuno di noi, amministratori e cittadini, piace stare in una città sporca con cassonetti stracolmi. Il nostro obiettivo futuro è pagare meno; l'unica strada perseguibile quindi, per risparmiare, è la realizzazione di un impianto di discarica in città. Da quest'anno sarà finanziato anche per metà popolazione il porta a porta e tutto ciò rappresenta un cambio epocale"”.

L'incontro di oggi è stato infatti convocato per spiegare quali soluzioni sono state individuate per addolcire una pillola che i messinesi faticano ad ingoiare. L'assessore Guido Signorino ha innanzitutto escluso categoricamente qualsiasi ipotesi di sospensione, ribadendo l'assoluta legittimità del regolamento proposto e approvato dal Consiglio Comunale. “Per noi questa Tares è inattacabile perchè abbiamo seguito le disposizioni date dalla legge, quindi se c'è qualcosa di illegittimo dovremmo direttamente risalire alle leggi che l'hanno istituita”. Signorino però conferma quanto annunciato nei giorni scorsi (VEDI CORRELATO) e ufficializza che anche la seconda e terza rata, fissate dal regolamento al 16 febbraio e al 16 aprile, saranno posticipate di circa un mese ciascuno. Quindi si dovrà pagare, ma ci sarà più tempo per respirare. La seconda rata slitterà al mese di marzo, quella di aprile a maggio. Non ci sono ancora date precise, si tratta di una proroga di fatto che nasce sulla scia di quella attuata direttamente dal Governo su questa prima rata che scade il 24 gennaio.
Altro capitolo fondamentale: le riduzioni. Il regolamento ne prevede diverse, ma tutte valide a partire dall'eventuale Tares 2014. Per alleggerire quella in pagamento adesso era stato lo stesso Consiglio comunale a proporre due emendamenti al piano tariffario che agevolassero le famiglie in condizioni disagiate e le attività commerciali maggiormente colpite dalla Tares. Oggi ci si è concentrati a illustrare gli sconti destinati alle famiglie, quelli per le imprese sono ancora in via di definizione. L'assessore Signorino spiega che nel mese di dicembre sono stati organizzati alcuni incontri con i rappresentanti di categoria, seguiranno altre riunioni nei prossimi giorni e al più presto verranno definiti anche i criteri per andare incontro a quelle attività che hanno registrato rincari che sfiorano il 400%.
A parlare invece della parte che interessa i nuclei familiari è stato l'assessore alle Politiche sociali Nino Mantineo. Definiti i parametri per rientrare tra i beneficiari delle riduzioni, chi ne è in possesso potrà presentare domanda al Diparimento servizi sociali di Palazzo Satellite dal 20 febbraio al 19 marzo, nel frattempo tutti dovranno comunque pagare, gli sgravi saranno applicati sull'ultima rata. Una commissione valuterà poi le domande e sarà stilata una graduatoria fino alla copertura massima del budget a disposizione che ammonta a circa 1,5 milioni di euro.
Possono presentare istanza: 1 solo componente ultrasettantenne e con invalidità 100 per cento; nuclei familiari con capofamiglia in stato di detenzione o il cui stato di detenzione è cessato nel 2013; donne e uomini soli o separati con un reddito annuo ISEE inferiore a 4 mila euro; disoccupati o persone che abbiano perso il lavoro nel 2013; e nuclei familiari con uno o più elementi con invalidità uguale o superiore al 75 per cento".
"Abbiamo riscontratohanno poi aggiunto Signorino, Ialacqua e Mantineo – una mole enorme di debiti e contenziosi maturati negli anni tra Comune, AT03, Messinambiente, Tirrenoambiente, e nessun impianto di smaltimento rifiuti in città. I mezzi per la raccolta sono obsoleti (15-20 anni), i cassonetti ridotti di numero e in stato pietoso. I problemi organizzativi dell'ente gestore dei rifiuti hanno causato costi elevati per la gestione dell'intero sistema (piano economico-finanziario febbraio 2013 pari a 43.800.000 euro). I costi alti per il conferimento dei rifiuti fuori dal Comune ammontano a circa 10 milioni di euro per lo smaltimento nella discarica di Mazzarrà S. Andrea, più 2,5-3 milioni di euro per il trasporto, raggiungendo così la più bassa percentuale di raccolta differenziata d'Italia, pari a circa il 5-6 per cento, con sottoutilizzo delle isole ecologiche e dei cassonetti per la raccolta differenziata. Le cinque discariche emergenziali (Tripi Piani, Tripi Formaggiara, Valdina, Vallone Guidari, Portella Arena), da mettere in sicurezza, sono frutto della continua situazione di emergenza ordinaria nella gestione del servizio. Nonostante ciò l'Amministrazione comunale è riuscita a ridurre l'iniziale piano economico – finanziario di 1 milione 800 mila euro. Abbiamo invitato a Messina Enzo Favoino, esperto europeo rifiuti Zero, e riavviato, il 7 ottobre scorso, la campagna informativa per la raccolta differenziata , con un costo di circa 3 mila euro contro i 400 mila spesi in passato. Con la gestione del passaggio dal sistema ATO al sistema SRR, sono state riavviate le procedure relative ai progetti d'impianto per lo smaltimento dei rifiuti (impianti di Pace e gestione umido di Mili, progetto di raccolta differenziata porta a porta). Dopo la riassunzione della gestione diretta del Comune dall'1 ottobre, dopo la chiusura ATO, sono stati riorganizzati i servizi di conferimento dei rifiuti in discarica da Mazzarrà, chiusa improvvisamente il 30 settembre, a Motta S. Anastasia. L'Amministrazione comunale è stata compartecipe nella presentazione e nell'approvazione della delibera rifiuti zero, ottenendo dalla Regione il bando, pubblicato a fine 2013, per la costruzione dell'impianto di trattamento meccanico-biologico dei rifiuti a Pace. Il nostro programma prevede la campagna sulla differenziata (3 mila contro 400 mila euro), il rilancio delle isole ecologiche con informatizzazione con tesserino sanitario, il completamento della progettazione per la messa in sicurezza delle discariche comunali, l'elaborazione del Piano ARO per la gestione in house del servizio di spazzamento, raccolta rifiuti e raccolta differenziata, il riadeguamento dei MINICAM dell'ATO (micro-isole ecologiche) da ricollocare sul territorio, la riorganizzazione del dipartimento ambiente e sanità, che da circa dieci anni non gestiva più il servizio di igiene urbana, il potenziamento dell'ufficio tributi e la riorganizzazione della raccolta differenziata, in vista dell'avvio dell'impianto di valorizzazione della frazione secca dei rifiuti in fase di completamento in zona Pace. La raccolta differenziata dei rifiuti porta a porta, per raggiungere in pochi anni il limite di legge del 65 per cento, porterà alla riduzione dei costi di gestione, in tre-quattro anni di 6-7 milioni di euro, con conseguente riduzione della TARES. La legge di stabilità 2013, emanata dal governo Monti, impone l'obbligo ai Comuni di copertura totale del servizio a carico dei cittadini mediante la Tares, tassa gravosissima perchè per legge va conteggiata fino a coprire il costo totale del servizio, ed a Messina ancor più elevata per gli alti costi del bilancio di Messinambiente e Ato3”
La Giunta è tornata a ribadire che non è stato possibile rimanere in Tarsu perchè questa tassa copriva solo una parte dei costi e avrebbe significato quindi rimanere scoperti per oltre 10 milioni di euro. Per l'amministrazione soltanto attraverso una significativa riduzione dei rifiuti e una migliore strutturazione della società che gestirà la raccolta in futuro, la Tares inciderà meno sui cittadini. (Francesca Stornante)

Sabato, 11 gennaio, 2014 – 16:23