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Tari. Messina servizi: cassa integrazione per 120 lavoratori e 130 non saranno assunti

MESSINA – 120 dipendenti in cassa integrazione, 32 a tempo determinato che non avranno il contratto rinnovato e 130 lavoratori per lo spazzamento che non saranno più assunti rispetto ai piani originali. Sembra essere la strada scelta oggi dall’amministrazione durante l’assemblea del socio unico della Messina servizi. L’assessore all’ambiente Dafne Musolino e il presidente della società Pippo Lombardo affermano all’interno di una nota di aver già “spiegato in aula che la bocciatura del piano tariffario avrebbe avuto un impatto sulla spesa del personale ma siamo rimasti inascoltati, anzi siamo stati bersaglio di scherni e invettive”.

Cosa prevede il nuovo piano economico

“Durante l’assemblea il Socio Unico ha chiarito che non intende in alcun modo ripianare eventuali debiti della Messina servizi”, si legge nella nota, “e ha invitato la società ad adottare ogni intervento necessario per rimodulare la spesa contenendola al limite del 2020”. Una spesa che non prevede, quindi, gli oltre 5 milioni di euro che sarebbero stati previsti nel caso in cui il consiglio comunale avesse approvato la delibera, con il seguente rincaro medio del 9% sulla tassa dei rifiuti a carico dei cittadini. Nel nuovo piano economico elaborato da Messina servizi, quindi, i passi principali saranno il mancato rinnovo di un contratto che per 32 lavoratori a tempo determinato scadrà il prossimo 2 agosto, l’avvio della cassa integrazione a rotazione per circa 120 dipendenti per 28 settimane, e l’impossibilità di procedere all’assunzione di 130 lavorati per il servizio di spazzamento. Numeri sicuramente non felici in un momento storico particolarmente complicato a livello socio-economico, tanto a livello cittadino quanto nazionale.

Anche il sindaco De Luca ha dato la notizia sulla sua pagina facebook, con una sola modifica: il titolo. Il primo cittadino afferma infatti di avere “il cuore a pezzi”, scatenando come sempre le reazioni del mondo social.