Ennesima emergenza rifiuti. I presidenti dei sei quartieri chiedono risposte a Ialacqua

Bordonaro, Fondo Saccà, Torre Faro e tutta la zona da Tono a Orto Liuzzo. Sono le segnalazioni che abbiamo ricevuto in redazione sulla presenza di rifiuti in strada relative alla sola giornata di ieri. Ma le zone sommerse dalla spazzatura sono anche molte altre. E’ un film già visto, uno spettacolo desolante, una situazione che non si riesce mai a risolvere.

Non è purtroppo l’unico problema della città né un motivo per non affrontare gli altri. Deve, però, avere la priorità su tutto. Il Consiglio della IV Circoscrizione, con ordine del giorno numero 55 dello scorso 14 luglio, ha proposto di impegnare il sindaco e la giunta comunale ad adottare un "Piano straordinario per il decoro e la pulizia della città", costituendo una task force permanente politico tecnica operativa anche per la cura del verde. La proposta è stata sposata all’unanimità dalla Conferenza dei Presidenti di Circoscrizione.

Da due settimane le Circoscrizioni ricevono dalla segreteria di Messinambiente gli ordini di servizio relativi all'attività di spazzamento e di svuotamento dei cassonetti effettuata sul territorio comunale. Il Collegio dei Presidenti di Circoscrizione, grazie al lavoro preventivo e certosino dei singoli consigli, presenterà un report che esamini l'efficacia riscontrata e le eventuali criticità del servizio, in ottica di un suo potenziamento.

Ma come intende l’amministrazione comunale uscire dall’emergenza rifiuti? Secondo i presidenti dei sei quartieri, la strategia non è ancora delineata. “Maggiore dettaglio – si legge nel documento – dovrebbe essere impiegato nel superare la dicotomia tra Ato 3 e MessinAmbiente. Due società, di cui una in liquidazione ufficialmente e per ragioni normative e l’altra che è stata dichiarata in liquidazione ma che, di fatto, sta operando in direzione di un rafforzamento dei servizi erogati, pur barcamenandosi nelle incertezze finanziarie necessarie a pagare gli stipendi e ad assicurare i servizi”. E propongono la soluzione di un parziale apporto di capitali privati.

Approvato l’acquisto di 6 autocompattatori e 400 cassonetti per far fronte all’emergenza, quali sono le prossime direttrici di investimento dell’Amministrazione per assicurare la strategia della differenziazione del rifiuto? Uno dei riferimenti è al coinvolgimento consapevole delle categorie commerciali. “Le associazioni di categoria – concludono i presidenti dei sei quartieri – possono dare un contributo fondamentale soprattutto in termini di riduzione complessiva del rifiuto prodotto contribuendo all’attuazione di un ‘Piano Imballaggi’. La stragrande maggioranza di centri commerciali, megastore e supermercati smaltiscono il rifiuto prodotto (per il 75% costituito da imballaggi) attraverso il tradizionale sistema di conferimento in cassonetto. Con questi attori commerciali, Messinambiente potrebbe stipulare una convenzione come quella partita recentemente con gli stabilimenti balneari per la raccolta domiciliare differenziata a giorni ed orari prestabiliti. Stessa cosa si potrebbe fare con gli operatori del settore della ristorazione”.