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Tassa di soggiorno non versata a Taormina, ecco gli indagati

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MESSINA – Sono 24 gli operatori turistici indagati per peculato dalla Procura di Messina al termine degli accertamenti sulla tassa di soggiorno non versata al Comune di Taormina, con un danno stimato per le casse comunali di oltre 400 mila euro.

Per tutti il Pubblico Ministero Rossana Casabona, alla fine degli accertamenti della Guardia di Finanza, ha confermato le ipotesi di reato e chiesto che vengano processati. Sarà il giudice per le indagini preliminari Claudia Misale, il prossimo 6 maggio, a valutare la richiesta. Nel frattempo adesso gli indagati hanno la possibilità di valutare gli incartamenti che stanno alla base delle accuse della Procura di Messina, e fornire la propria versione sulla vicenda, in attesa di chiarire la loro posizione.

Ecco i nomi: Lucia Caminiti, 65 anni, Tamako Chemi (43), Leonardo Cuscona (69), Mario D’Angelo (58), Giovanni Di Maio (39), Alessandro Faranda (40), Roberto Fedrizzi (68), Giovanni Ficarra (75), Maria Filiciotto (47), Giuseppe Giglio (52), Mauro Manganaro (49), Patrizia Mangiò (61), Sandro Manuli (39), Enzo Mazzotta (50), Celeste Mendolia (38), Antonio Venerando Messina (61), Nicolò Micena (68), Gregorio Gianluca Nunzio Quondam (47), Alessandro Sciglio (51), Giovanni Sfalanga (79), Alessio Tatoli (38), Graziella Turiano (68), Martina Tuzza (29), Giovanna Varriale (58). Sono originari di luoghi diversi della penisola, ma tutti residenti a Taormina dove gestiscono importanti strutture turistiche.

A difenderli ci saranno gli avvocati Ernesto Marcianò, Antonello Scordo, Diego Busacca, Manuela Mancuso, Valter Militi, Paolo Vermiglio, Isabella Barone, Nino Favazzo, Corrado Attente, Francesco Bilotta, Cinzia Panebianco, Rina Frisenda, Antonio Arena, Letterio Arena, Danilo La Monaca, Pietro Giannetto, Maria Puliatti, Daniela Chillè.