Cinque ore di dibattito, il regolamento Tares anima il Consiglio Comunale

L’obiettivo era riuscire a discutere in un’unica seduta tutti gli emendamenti presentati al regolamento sulla Tares proposto dall’amministrazione comunale. Non sono però bastate le quasi cinque ore di dibattito per riuscire a chiudere la partita e arrivare al voto già al prossimo consesso. Come ormai accade ad ogni Consiglio non sono mancati gli scontri in aula, gli attriti e le contestazioni, figlie soprattutto del fatto che dei circa venti emendamenti presentati praticamente nessuno aveva parere positivo del Dirigente ai Tributi. I consiglieri però non si sono scoraggiati e sono rimasti in aula, cercando di sbrogliare la matassa, fino alle 23 inoltrate.

Tutti, durante i vari interventi che si sono succeduti, hanno puntato l’attenzione sul fatto che la Tares sarà un salasso per i cittadini e che dunque è necessario in questa fase, nonostante i tempi strettissimi, apportare tutti i correttivi utili ad alleggerire il peso di una tassa che si dovrà pagare sicuramente prima della fine dell’anno. Certamente non è colpa dell’amministrazione se la Tares si abbatterà sui messinesi, ciò che molti consiglieri vogliono fare è inserire delle modifiche che possano rafforzare i principi già insiti in questo regolamento, in primis le riduzioni delle tariffe per chi differenzia. Nonostante le buone intenzioni però alcuni hanno ritenuto opportuno ritirare i propri emendamenti già ancor prima della discussione, sia per una questione legata alla mancanza dei pareri, sia per il fatto che diversi si accavallavano sulla stessa materia diventano superflui.

Il dibattito in aula ha preso il via dall’emendamento all’art. 13, che definisce i criteri per la determinazione delle tariffe, presentato dal capogruppo dei Progressisti democratici Daniele Zuccarello. Il consiglieri ha proposto di usare come criterio per ripartire i costi del servizio tra utenze domestiche e non domestiche la quantità e qualità dei rifiuti prodotti ed eventualmente di adottare i valori minimi di calcolo in assenza di quei dati. Dopo una lunga sospensione e l’assoluta convinzione di non ritirare il documento da parte di Zuccarello, si è giunti ad un “compromesso” che ha messo tutti d’accordo, Dirigente compreso: queste modifiche saranno sì introdotte ma a partire dal 1 gennaio 2014. Il Comune ad oggi non ha gli strumenti per applicare quelle modifiche, userebbe però questi mesi per “attrezzarsi”. Alla fine voto favorevole per il primo emendamento al regolamento Tares, a seguire il Consiglio ha dato l’ok anche al secondo che inserisce la possibilità per locali senza utenze di essere esente dal pagamento e al quinto sull’art. 16 che definisce la determinazione del numero degli occupanti delle utenze domestiche. Proposto dalla consigliera Antonella Russo l’emendamento prevede di aggiungere, nel passaggio in cui si parla di congiunti con gravissime invalidità, anche la soglia massima di reddito annuo di 8mila euro. Voto favorevole anche per il sesto, di Nicola Cucnotta del Pd, che introduce una distanza inferiore di 600 metri tra i cassonetti.

L’intoppo si è poi registrato sull’emendamento all’art. 20, quello che definisce le riduzioni delle tariffe per la raccolta differenziata da parte delle utenze domestiche. Piero Adamo e i colleghi di Pdl e SiAmo Messina hanno chiesto di inserire nel regolamento l’obbligo, e non solo la possibilità, di ottenere riduzioni per chi farà la differenziata. Anche in questo caso però parere negativo perché questa modifica potrebbe determinare problemi attuativi e organizzativi per il Comune. Durante la discussione è emersa anche la necessità di avere anche un parere del Ragioniere generale sui profili di bilancio. Alla fine, per non bloccare l’aula, i consiglieri del centrodestra hanno preferito ritirare l’emendamento per trasformarlo in un atto di indirizzo che impegna l’amministrazione ad adottare seriamente queste riduzioni. Impegno assunto direttamente dal vicesindaco Guido Signorino.

Dopo il lungo dibattito la decisione di sospendere e ricominciare alle 12 di oggi. All’appello manca circa la metà degli emendamenti presentati, si ricomincerà a discutere dall’art. 21, quello sulle riduzioni per le utenze non domestiche. Altro punto su cui il dibattito potrebbe diventare estenuante. Qualcuno però potrebbe ancora decidere di ritirare il proprio per evitare di impantanare l’aula.

Francesca Stornante