Scatta il conto alla rovescia, oggi sarà il giorno della Tasi che porterà in cassa 9 milioni

Proprio mentre ancora sono vive le polemiche per quella lettera che ha etichettato i consiglieri comunali come assenteisti e poco produttivi, proprio mentre gli stessi consiglieri da un lato bacchettano i “soliti” assenti, mentre dall’altro hanno risposto in modo piccato e pungente con l’invito a valutare anche l’operato della giunta Accorinti, ecco che arriva la solita delibera dell’ultimo momento. Corsa contro il tempo, scadenza, tour de force, zona Cesarini, in extremis. Da due anni la vita dell’aula di Palazzo Zanca è scandita da queste espressioni che suonano ormai come un disco rotto. Soprattutto quando si tratta di provvedimenti importanti e, quasi sempre, di natura finanziaria.

Stavolta tocca alla Tasi, la tassa sui servizi indivisibili, che dovrebbe essere approvata entro domani. Lo stesso vale per la Tari, quella tassa rifiuti che è un vero incubo per i messinesi. Entro domani il consiglio comunale dovrebbe esitare entrambe le proposte di delibera, peccato però che la Tasi sia arrivata all’esame della commissione Bilancio, completa di pareri, lo scorso venerdì 24, mentre della Tari non vi è ancora traccia perché i Revisori dei Conti stanno attendendo una modifica delle cifre inserite nelle varie tabelle che, evidentemente per errori di calcolo o trascrizione, non coincidono. Il risultato è che anche questa volta il consiglio comunale è chiamato a decidere su provvedimenti che toccano i messinesi nelle tasche in fretta e furia.

In commissione bilancio l’esame della delibera Tasi è iniziato ieri pomeriggio e dovrà esaurirsi durante la nuova seduta fissata per oggi alle 12 perché alle 18.30 è convocata la seduta straordinaria di consiglio comunale. Ieri la commissione presieduta da Carlo Abbate ha materialmente affrontato per la prima volta il provvedimento che riguarda la tassa sui servizi indivisibili insieme al vicesindaco Signorino, agli assessori Mantineo e Ialacqua, ai revisori dei conti, al ragioniere generale Cama e al dirigente ai Tributi Dell’Acqua. Un ritardo che anche questa volta peserà sulla possibilità di incidere sulla delibera messa in piedi dalla giunta Accorinti, una delibera pronta dallo scorso 30 aprile e dunque anche per questo arrivata con un ritardo incomprensibile, tanto che il presidente Abbate si è impegnato ad appurare i motivi di questi ritardi. “Vogliamo capire che percorso ha fatto questa delibera e per il futuro voglio che sia istituita la tracciabilità delle delibere perché è inaccettabile che i provvedimenti facciano continuamente questi percorsi sotto terra per poi sfociare all’aria aperta all’improvviso e all’ultimo momento” ha dichiarato il consigliere Abbate. Un dibattito lungo e incentrato in particolar modo sulle scelte di destinazione dei fondi Tasi. Argomento che l’anno scorso ha creato non poco scompiglio e sul quale i consiglieri non hanno intenzione di mollare la presa perché vogliono tener salda la possibilità di scegliere come saranno investiti gli introiti che arrivano dalla Tasi.

Per il 2015 si prevede un’entrata che ammonta a 9.608.453 euro, dunque 800 mila euro in più rispetto al 2014, che saranno impiegati in servizi che vanno dalla manutenzione stradale al verde pubblico. Lo scorso anno fu accesissimo il dibattito in aula e non mancarono gli scontri a viso aperto tra consiglieri e amministrazione sulla scelta della destinazione degli introiti Tasi che vanno a finanziare i cosiddetti servizi indivisibili, quelli cioè di cui beneficia l’intera collettività. I consiglieri comunali smontarono totalmente la ripartizione che aveva stabilito la giunta Accorinti e anche stavolta si preannunciano tanti emendamenti che potrebbero rivedere in molte parti le decisioni dell’amministrazione.

Vediamo dunque nel dettaglio come la giunta vorrebbe impiegare i 9.608.453 euro della Tasi:

850 mila euro per manutenzione strade, marciapiedi, piazze e illuminazione delegata alle circoscrizioni, in proporzione all'estensione territoriale; 120 mila euro per manutenzione verde delegata alle circoscrizioni; 1.358.453 euro per manutenzione strade, marciapiedi, ville, ponti di competenza dell'ente; manutenzione ville e verde pubblico (scerbature, potatura alberi, manutenzione radici, messa in sicurezza alberi) arredo urbano; 300 mila euro per la valorizzazione beni culturali; 500 mila per protezione randagismo; 1 milione per illuminazione pubblica; 550 mila euro per manutenzione griglie di scolo acque piovane; 1,8 milioni per protezione civile, difesa del suolo e salvaguardia ambientale torrenti; 600 mila per i mercati; 150 mila euro per sicurezza pubblica e vigilanza urbana (es. installazione di telecamere); 1 milione per i servizi sociali.

Durante il lungo dibattito di ieri si è discusso proprio di questa ripartizione e ciò che i consiglieri hanno provato a capire è se le varie voci che compaiono in questa suddivisione rappresentano le uniche fonti di finanziamento per alcuni settori. In pratica vogliono capire se spostando le somme per esempio dal verde o dalla manutenzione strade si tolgono risorse vitali a quei comparti o se si tratta di extra che invece possono essere dirottati su altri interventi e servizi. Dubbi anche sul mantenimento di alcune somme considerate troppo esose, ad esempio i 500 mila euro per il randagismo. Oggi si cercherà di far quadrare il cerchio e di arrivare alla seduta delle 18.30 con le idee più chiare.

Per quanto riguarda invece le aliquote inserite in delibera ciò che emerge è che queste non hanno subìto alcuna variazione rispetto alla Tasi 2014, così anche il fatto che, poiché la legge prevede che la somma di Imu e Tasi non può superare il tetto massimo previsto per l’Imu, e siccome per la condizione del Comune l’aliquota Imu è già al massimo, non saranno soggetti a Tasi gli immobili già sottoposti a Imu, diversi dall’abitazione principale.

Secondo quanto stabilito nel provvedimento esitato dalla Giunta l’aliquota è pari al 3,3 per mille per le unità immobiliari adibite ad abitazioni principali (categorie catastali A2, A3, A4, A5, A6, A7) e le relative pertinenze intese, esclusivamente, quelle classificate nelle categorie catastali C2, C6 e C7, nella misura massima di una unità pertinenziale per ciascuna delle categorie indicate e per le unità immobiliari assimilate all'abitazione principale.

Restano in ogni caso escluse le abitazioni di categoria A1, A8 e A9 e le relative pertinenze. Detrazione di imposta per gli immobili adibiti ad abitazione principale, escluse le pertinenze limitatamente alle categorie catastali da A2 ad A7, nella seguente misura: relativamente alle unità immobiliari appartenenti alla categoria catastale A5 e per gli immobili la cui rendita catastale è compresa tra 0,00 e 100 euro si applica una detrazione fino a totale concorrenza dell'imposta dovuta; per quelli la cui rendita catastale è compresa tra 100,01 e 200,00 euro si applica una detrazione pari al 50 per cento dell'imposta dovuta; per quelli la cui rendita catastale è compresa tra 200,01 e 250,00 euro si applica una detrazione pari al 30 per cento dell'imposta dovuta; per gli immobili la cui rendita catastale è compresa tra 250,01 e 300,00 euro si applica una detrazione pari al 15 per cento dell'imposta dovuta.

Anche su questo punto però la strada non è tutta in discesa, già nelle scorse settimane per esempio i consiglieri di centro destra avevano annunciato una serie di emendamenti per ridurre il carico fiscale sulle spalle dei cittadini, ma il ragionamento è tutt’altro che semplice, soprattutto considerato che il tempo a disposizione è pochissimo.

Entro oggi comunque si conta di chiudere con la Tasi 2015. Poi resteranno 24 ore per decidere sulla Tari. E, come al solito, saranno due giorni di corsa contro il tempo.

Francesca Stornante