S. Teresa. “Abbassare l’Imu? Fantastico, ma non possiamo tagliare i servizi”

S. TERESA DI RIVA. Non ha atteso la seduta del Consiglio comunale il sindaco Danilo Lo Giudice per replicare alla minoranza in merito alla proposta di deliberazione relativa all’abbassamento delle tasse e, in particolare, dell’Imu. I consiglieri Antonio Scarcella, Lucia Sansone, Giuseppe Migliastro e Carmelo Casablanca hanno evidenziato che la precedente amministrazione, appena insediatasi nel 2012, aumentò l’aliquota base dell’Imu portandola dallo 0,76% all’1,06%. “Nel quinquennio gli amministratori si giustificò l’aumento – spiega la minoranza – con il tormentone della situazione debitoria dell’ente. Considerato che il Comune, ad oggi, come è stato declamato nella scorsa campagna elettorale chiuderebbe con un bilancio positivo, non sussistono più quelle condizioni. La stessa pertanto può essere ridotta allo 0,76% a beneficio di tutti i cittadini, compresi i non residenti”.

“La proposta è bella anzi fantastica” ribatte il sindaco Lo Giudice. “Anche a me – aggiunge – piacerebbe ridurre o magari azzerare tutte le tasse. Sarebbe il sogno di ogni amministratore oltre che di ogni cittadino”. Lo Giudice entra poi nel merito della questione, snocciolando numeri. “La proposta della minoranza – chiosa – vale circa 700mila euro, che attualmente vengono utilizzati per dare servizi alla comunità. Dovremmo pertanto eliminarne alcuni, ad esempio la mensa scolastica (150mila euro circa annui) o non so i servizi in spiaggia (150mila euro circa annui) o servizi per i disabili (150mila euro anche in questo caso). Io non sono d’accordo, anche perché ricordiamoci che l'Imu riguarda solo le seconde case e quindi non famiglie disagiate. La verità è che purtroppo con i tagli dei trasferimenti ai Comuni, che tra Stato e Regione – prosegue Lo Giudice – si aggirano intorno al 40%. I Comuni sono ingessati, non riescono neanche a pagare gli stipendi e per sopravvivere si devono fare sacrifici immani. Comunque – conclude il sindaco – ne parleremo nel prossimo Consiglio comunale”.

Carmelo Caspanello