Navarra a gamba tesa sugli avvocati specializzandi. Il merito degli studenti vince sul reddito

«Gli studenti della Scuola di Specializzazione per le Professioni Legali non dovevano essere esonerati dalle tasse». Il rettore Pietro Navarra interviene a gamba tesa nelle polemiche sollevate nelle scorse settimane dagli avvocati specializzandi, che avevano accusato i vertici dell’Ateneo peloritano di averli privati di un loro sacrosanto diritto (vedi correlati).

Secondo il Magnifico -che è tornato sull’argomento in occasione della conferenza stampa sul bilancio di un anno di attività – più che diritto si dovrebbe parlare di un privilegio ingiustificato, a cui l’amministrazione universitaria ha dovuto dire basta.

«Gli specializzandi di Giurisprudenza non avevano reddito perché non veniva rilevato quello della famiglia ma il reddito da avvocato ed è ovvio che chi studia per potere esercitare la professione di legale non può avere un reddito proprio. Non c’era nessun criterio meritocratico», ha affermato Navarra.

«Le Scuole di Specializzazione si sovvenzionano con le tasse degli studenti, come dovrebbero funzionare se nessuno paga?», si è domandato retoricamente il rettore, convinto di non avere esercitato alcun abuso di potere nei confronti degli specializzandi.

Nel corso dell’incontro con i giornalisti, il rettore Navarra ha illustrato anche le linee guida relative alla premialità per gli studenti meritevoli. «L’Ateneo adotterà un sistema di premi che eviterà le discriminazioni connesse a quello dei rimborsi. In quest’ultimo caso, il riconoscimento economico era pari alle tasse pagate, a loro volta commisurate al reddito dello studente. Il nuovo metodo garantirà una somma legata ai risultati raggiunti nel corso della carriera universitaria, aldi là della fascia di reddito di provenienza».

Il punto di partenza sarà per tutti il merito e non il reddito, per premiare gli studenti più bravi indipendentemente dalle condizioni economiche delle famiglie. Una sorta gioco al rialzo e non al ribasso che coinvolga tutti, con l’obiettivo di invogliare gli universitari a confrontarsi sui risultati. «A parità di merito premieremo gli studenti più disagiati» ha assicurato però Navarra. (DLT)