Falcone, aumenta la Tari e torna la Tasi. L’opposizione: “Rincari inutili”

Aumento della TARI e ritorno della TASI. Questo il bilancio dell’ultima seduta di Consiglio comunale a Falcone. L’amministrazione guidata da Carmelo Paratore ha giustificato la decisione spiegando che il rincaro della TARI coprirà interamente il servizio, mentre la TASI è necessaria per garantire i servizi indivisibili in tempi di ristrettezze economiche. Ma la minoranza non ci sta: “Aumenti indiscriminati e non necessari”.

Per il gruppo “Passione e impegno per Falcone” l’aumento della TARI, giustificato attraverso la “presunta” copertura totale del costo del servizio, è basato su una stima di circa 400.000,00 euro; la stima non tiene però conto di una riduzione del 15% del costo del servizio, a seguito di aggiudicazione della gara d’appalto per la raccolta e il trasporto in discarica: 180.000 euro contro i 208.000 preventivati. Alcune voci ulteriori, secondo l’opposizione, sarebbero poi ingiustificate: tra queste 26.000 euro circa di “maggiori spese per attivazione servizio primo anno”, 5000 euro di “oneri per pulitura micro discariche abusive” e 10.000 euro circa per imprevisti.

Ancora più ingiustificato, per la minoranza, è il ripristino della TASI. Alla domanda su quale sia lo scopo dell’aumento, il sindaco Paratore ha risposto che non si tratta di una tassa di scopo, ma che serve per pagare i servizi indivisibili, essendo il comune in difficoltà economiche. Una risposta ritenuta paradossale, visto che era stato proprio l’attuale primo cittadino a chiedere a gran voce l’abbattimento delle aliquote TASI e la successiva cancellazione, quando sedeva tra i banchi dell’opposizione.

“Sarebbe stato il caso di prevedere un piano finanziario più snello, al fine di scongiurare un aggravio per le tasche dei cittadini” – dichiarano i consiglieri di minoranza – “bisogna concentrarsi sulla repressione delle microdiscariche abusive e dei depositi incontrollati di rifiuti, oltre che e sulla lotta all’evasione”. Dure anche le parole del rivale di paratore alle scorse amministrative, Francesco Salpietro: “Non capisco come sia possibile che si effettui un pubblico incanto per superare la fase emergenziale della gestione rifiuti, ed il risultato sia un aggravio dei costi del servizio. Di fronte ad un risparmio dei costi del 30% abbiamo un aumento della TARI del 20%; e a nulla vale la giustificazione che gli aumenti siano dettati dal fatto che a pagare siano solo i cittadini più diligenti“.