Provincia, buoni pasto: due pesi e due misure tra dipendenti e dirigenti

I segretari generali delle Funzioni pubbliche di Cgil, Cisl e Uil contestano vivamente il tentativo della Provincia regionale di Messina di tagliare i buoni pasto ai dipendenti. Secondo quanto stabilito dall’amministrazione Ricevuto, il dipendente per averne diritto deve prestare l’attività lavorativa per almeno otto ore giornaliere. Per i Dirigenti sono sufficienti sei ore. «E’ inconcepibile che l’unica riduzione di spesa tocchi i dipendenti e non i dirigenti e la parte politica – scrivono Crocè, Calogero e Calapai -. Chiediamo di conoscere le modalità di erogazione dei buoni pasto ai dirigenti e se siano mai stati effettuati controlli sulle autocertificazioni».

Secondo i sindacati la proposta dell’amministrazione provinciale viola il Contratto Nazionale di Lavoro e la normativa in materia di orario di lavoro. «Due pesi e due misure – affermano ancora i sindacalisti – Le anticipazioni del presidente sulla riduzione della spesa delle indennità come al solito, si sono rivelate solo chiacchiere, nessuna riduzione sostanziale è stata operata».

Le funzioni pubbliche di Cgil, Cisl e Uil adotteranno ogni azione per tutelare i dipendenti nel loro diritti nella consapevolezza che «in uno stato di tale crisi sia immorale discutere solo dei dipendenti per cui il buono pasto e’ parte importante della retribuzione e lasciare dirigenti e parte politica fuori da ogni azione».