Il centro-sinistra cerca l’unità. E gli ex Ds fanno un appello per la discontinuità

A distanza di una settimana dalle primarie il tavolo della coalizione è tornato a riunirsi per iniziare a lavorare alle amministrative, che, fatto non secondario, sono tra un mese e mezzo e c’è chi corre da mesi come un treno. Stavolta al tavolo sono ricomparsi i componenti del Megafono, dei quali si erano perse le tracce la sera dell’8 aprile quando fu lasciata la famosa busta sigillata coi nomi segreti dei candidati. All’incontro hanno preso parte i coordinatori messinesi del Movimento: Giuseppe La Face, Giuseppe Ardizzone, Giovanni Rovito, che in linea di massima, dopo aver accolto l’appello all’unità, non dovrebbero far mancare il sostegno al candidato uscito vincente dalle primarie Felice Calabrò. Il percorso dovrebbe quindi essere insieme al centro-sinistra, ma si attende per sicurezza il via libera da parte del governatore Crocetta. Entro venerdì il Megafono terrà una conferenza stampa che servirà a fugare ogni dubbio o incertezza, anche se ormai appare scontato l’appoggio a Calabrò. Al tavolo erano presenti anche i Democratici riformisti, che scioglieranno il nodo entro brevissimo tempo, anche dopo un incontro tra Picciolo e Crocetta, ma anche in questo caso non sembrano esserci troppe nuvole all’orizzonte. La base di discussione, hanno detto nei giorni scorsi, non saranno i nomi ma il programma. Alla riunione, per i Dr, stasera c’erano due ex assessori della giunta Buzzanca, nonché ex Pdl, Pippo Corvaja e Roberto Sparso. Quest’ultimo a quanto pare ha definitivamente “abbandonato” Nino Beninati, che alla vigilia delle regionali d’autunno lasciò il Pdl che stava virando troppo a destra per spostarsi nell’Udc di D’Alia, dove però il gruppo non ha trovato molti spazi. In attesa che il matrimonio sia definito o meno nei dettagli si registra anche il documento firmato da Piero David, Angela Bottari, Antonio Saitta, Armando Hyerace, Filippo Panarello, Gioacchino Silvestro, Gabriella Crupi, Lucia Tarro Celi, Giulia Lanza, Francesco Battaglia (l’anima Ds del partito) in merito al dibattito aperto dopo le primarie ed in vista delle amministrative ed alla luce delle divisioni nazionali. L’appello è all’unità sul nome di Calabrò, ma coinvolgendo tutte le forze.

“Il PD messinese- si legge nel documento- si avvia alle elezioni amministrative nel momento di massima difficoltà del partito nazionale. In uno scenario che ha evidenziato tutte le difficoltà del quadro politico anche a livello locale, occorre che il PD e il centrosinistra si compattino intorno al candidato Felice Calabrò, per dare alla nostra Città un’opportunità di risanamento e sviluppo dopo la disastrosa stagione di governo del centrodestra. Per giungere a questo risultato è necessario che il candidato Sindaco, il PD e la coalizione dimostrino di avere piena consapevolezza della drammaticità del momento e della crisi che investe la comunità cittadina. Occorre coinvolgere ogni componente interessata alla costruzione di un progetto di autentico rinnovamento delle istituzioni politiche e amministrative cittadine, dando segnali inequivocabili di autonomia, chiarezza e rigore sia nelle scelte programmatiche che nella selezione della squadra di governo”.

Il vero nodo del dibattito e dei timori sorti in seguito alle primarie è che la squadra del sindaco sia fatta più seguendo il manuale Cencelli di vecchio stampo pentapartito che guardando alle reali esigenze di una Messina in agonia. I destinatari dei messaggi sono i leader dei partiti della coalizione: Genovese, D’Alia, Crocetta, Picciolo.

“La logica delle appartenenze e dell’occupazione delle postazioni di potere, deve essere sostituita dall’esigenza di offrire, anche nella formazione delle liste, candidature riconoscibili per la competenza e la coerenza del percorso politico seguito. I contenuti programmatici devono segnare anch’essi un elemento di rottura con la progettualità sviluppata dal centrodestra e mirare al risanamento finanziario e territoriale della Città, alla soluzione degli storici nodi strutturali che hanno impedito a Messina di liberare le potenzialità di sviluppo economico e crescita sociale delle quali è ricca. Oggi più che mai c’è bisogno di segnali netti di discontinuità e innovazione nei metodi della politica: solo così si potrà ambire alla vittoria elettorale e, quindi, a realizzare quei cambiamenti da troppo tempo attesi dai messinesi.”

Rosaria Brancato