Ha conquistato continui applausi a scena aperta ieri sera al Corallo la commedia di Auteri, storia del capostazione che in nulla crede più e che la vita riesce a sorprendere, nell’ultima notte dell’anno 1936.
Tra pupi siciliani e mogli da evitare, nipoti fascistissimi e discorsi del Duce, treni che arrivano in ritardo e belle ragazze che appaiono nella notte, caffè che scottano e gerarchi che “ciurlano”, lo spettacolo trascina il pubblico dall’inizio alla fine. E stasera si replica, sempre al Corallo, il “giardino della città”.