L'Aiace troppo umano di Ritsos alla villa Romana di Patti

L’Aiace troppo umano di Ritsos alla villa Romana di Patti

Al.Ser.

L’Aiace troppo umano di Ritsos alla villa Romana di Patti

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giovedì 06 Agosto 2015 - 14:42

Venerdì 7 agosto il dramma dell'eroe nella rilettura del grande poeta greco scomparso, per la regia di Graziano Piazza che lo interpreta anche sulla scena. Accanto a lui Viola Graziosi.

Andrà in scena venerdì 7 agosto alle 21 fra i reperti archeologici della Villa Romana di Patti, lo spettacolo Aiace di Ghiannis Ritsos, con Graziano Piazza – attore e regista – e Viola Graziosi: una rilettura della tragedia di Sofocle filtrata dalla lucida e cruda visione dell'uomo moderno dello scrittore novecentesco, considerato uno dei più grandi poeti greci del ventesimo secolo.

Dai fasti delle vittorie fino al grottesco e tragico epilogo, la rappresentazione ripercorre la storia di un eroe che si sente inadeguato al proprio ruolo e che rivendica il proprio sentire umano; un eroe che per imposizione di un destino beffardo, che gli ha assegnato un compito troppo più grande di lui, non può permettersi di essere una persona normale, con i problemi e i difetti di tutti.

È un dramma interiore, quello dell'Aiace di Ritsos, che compie gesta ridicole nello sforzo ossessivo di difendere i propri trofei e che alla fine scopre la liberazione nella perdita di ogni cosa. Da una parte l'obbligo di essere un eroe “per forza”, dall'altra l'impotenza della normalità: è in questa dicotomia che si consuma la tragedia di un uomo che combatte le sue vicende quotidiane e che al contempo si confronta con il suo stesso mito.

A ripercorrere le vicende dell'eroe, Aiace tuttavia non è solo. Accanto a lui c'è una donna, che forse è una proiezione, o un miraggio. O forse è il protagonista a essere una proiezione ed è la stessa donna a guardarlo nel suo ricordo, nella domanda di un'assenza, nello sguardo lontano di un incomprensibile suicidio.

Morto ad Atene nel 1990, Ritsos è stato uno dei maggiori poeti greci del secolo scorso. Comunista e scrittore impegnato politicamente, ricevette nove candidature al premio Nobel per la Letteratura senza riuscire mai a vincerlo.

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