Giuseppe Ministeri, la Laudamo e una questione di Istinto e programmazione

Credo che un risultato del genere sia da considerarsi storico per la nostra città, parliamo di qualcosa che non capitava a Messina da oltre vent’anni”. Giuseppe Ministeri, presidente dell’associazione culturale Daf (Teatro dell’Esatta Fantasia) a cui è stato affidato dal direttore artistico della prosa del Vittorio Emanuele Ninni Bruschetta il rilancio della Sala Laudamo, elenca con grande soddisfazione le cifre del primo spettacolo andato in scena, “Istinto”, un lavoro laboratoriale costruito da Angelo Campolo intorno al Pinocchio collodiano con 28 giovanissimi attori tutti protagonisti: “Il primo spettacolo di “Laudamo in città” ha totalizzato 1302 spettatori in 13 repliche, un successo difficilmente preventivabile alla vigilia. Più volte abbiamo realizzato il tutto esaurito. è chiaramente solo un primo passo per trasformare finalmente la Sala Laudamo nella casa del teatro aperta a tutti gli artisti messinesi, ma questi dati credo siano più che confortanti. Il laboratorio riprenderà già a gennaio con le stanze curate da Annibale Pavone, Paride Acacia e Giacomo Ferraù . In questi giorni stiamo ricevendo tantissime richieste da parte di altre realtà che vogliono entrare anche “in corsa” nel progetto che abbiamo costruito per rilanciare la Sala Laudamo. Come ha spesso ripetuto il direttore artistico Ninni Bruschetta, il nostro programma è aperto, dunque immagino sin da ora che si aggiungeranno a breve altri eventi rispetto al piano precedentemente stilato”.

Con l’anteprima rappresentata da “Figghia d’arte” di e con Nella Tirante è partita anche la rassegna “Incroci”, uno sguardo su Messina e la Sicilia da una prospettiva privilegiata, un gioco intellettuale dalle multiformi varietà espressive: “Lo spettacolo della Tirante è stato inserito nella fortunata “Settimana del Cinema Muto” per attinenza tematica, mentre questa settimana abbiamo in programma (il 5 e il 6), per la direzione di Giovanni Renzo, lo spettacolo di Adele Tirante e Mirko Dettori, "Padam Padam", un lavoro dedicato ad Edith Piaf. Puntiamo molto su “Incroci”, può rappresentare una svolta per la vita teatrale cittadina e una vetrina di prestigio per tanti ottimi giovani drammaturghi: penso ad esempio a “Patres” di Saverio Tavano, un lavoro pluripremiato sul territorio nazionale che coniuga con brillante immaginazione arte ed impegno civile”. Un lavoro sui giovani drammaturghi che la Daf sta programmando da molto tempo: “Vorremmo collegare la nostra realtà con l’eccellente circuito dei festival e delle rassegne teatrali calabresi per far conoscere i tanti giovani artisti che collaborano con noi. In questa direzione vorremmo coinvolgere anche Spiro Scimone come padre nobile di una nuova scuola di drammaturgia messinese, spero di condurre presto in porto questo progetto che potrebbe rivelarsi seminale per tutto il movimento”.

La Daf si occupa anche di editoria, cinema e nuovi media: è già pronta, infatti, una web-series dal tono tragicomico intitolata “’A famigghia”: “Angelo Campolo è regista e sceneggiatore di questa serie che vede anche la partecipazione di Ninni Bruschetta: si tratta di un racconto inusuale sulla mafia ambientato a Messina e a Savoca nei luoghi del “Padrino” di Coppola. Il nostro sogno è quello di presentare questo lavoro (6 episodi) durante il prossimo TaorminaFilmFest, con le puntate proiettate prima di ogni film al Teatro Antico. Non trascuriamo neanche il discorso editoriale: come annunciato da Campolo nella conferenza stampa di presentazione, abbiamo in mente di organizzare, in collaborazione con la libreria Bonanzinga, alcune presentazioni di libri particolarmente creative nelle domeniche di maggio e stiamo già lavorando per portare a Messina Andrea De Carlo, Corrado Fortuna e Riccardo Iacona”.

Domenico Colosi