“Ritratto di spalle” di Rocco Familiari in scena alla Sala Laudamo

-Ritratto di spalle- di Rocco Familiari (nella foto), interpretato e diretto da Viviana Piccolo, in scena nella Sala Laudamo dal 5 al 7 novembre, è il secondo appuntamento del cartellone -Paradosso sull’autore-, dedicato alla drammaturgia italiana contemporanea e curato da Dario Tomasello. L’autore è ben noto a Messina, dove ha vissuto e lavorato per molti anni prima di trasferirsi a Roma: tra l’altro, nel 1976, ha fondato il Festival internazionale del Teatro di Taormina.

Svolto in un unico atto, il “monodramma”, come lo chiama l’autore, è tutto al femminile. Permeato da un raffinato senso erotico, che la Piccolo definisce -sorprendentemente non-maschile-, scandaglia, infatti, i segreti più intimi dell’universo-donna. -La protagonista – spiega l’attrice e regista – decide, forse, di mettersi a nudo, rivelando la propria storia, i desideri più nascosti, le paure, le indecisioni, che confida al pubblico come fosse nel salotto di casa sua, o a sé stessa, invece, davanti a uno specchio, nel quale osserva la sua immagine moltiplicata, lacerata nei ricordi, nei labirinti dei pensieri. Decide, forse, di smascherarsi, utilizzando le parole, certo – il testo è fortemente poetico – ma anche la gestualità del corpo, la musicalità del respiro”.

-Ritratto di spalle- è la prima opera pubblicata da Familiari. Scritta nel 1973, lo stesso anno cioè in cui l’autore ha esordito come regista con I tessitori di Hauptmann, proprio nella Sala Laudamo (il protagonista era Walter Manfrè, e vi era anche, in una particina, un giovanissimo Nino Frassica), uscì nella prestigiosa collana All’insegna del pesce d’oro delle edizioni Scheiwiller, nel 1977.

Il “monodramma” è stato messo in scena per la prima volta nel 1974, come è precisato in una nota del volumetto, in casa di Adele Fortino, interpretato da Giovanna Conti, con una colonna sonora di Nicolò Castiglioni e la regia dello stesso autore. Sempre nel 1974 ne è stata trasmessa una versione radiofonica (su Rai 3), e successivamente Familiari ha curato la regia televisiva del testo per la messinese “Telespazio”, con la stessa interprete.

È stato poi ripreso da Aldo Trionfo, che nel 1982 aveva tenuto a battesimo Familiari con la sua splendida realizzazione di “Don Giovanni e il suo servo” (con Andrea Giordana e Giancarlo Zanetti). Lo spettacolo venne rappresentato (insieme con un altro monodramma, La caduta, interpretato da Virginio Gazzolo) al “Teatro dell’Orologio” di Roma, nella stagione 1984/’85, con Laura Cardile, scena di Giorgio Panni, musiche di Paolo Terni.

È inserito ora nel volume che raccoglie l’intera produzione drammaturgica di Familiari: Teatro, Gangemi editore, 2008, Prefazione di Krzysztof Zanussi, Introduzione di Dario Tomasello, con due scritti di Aldo Trionfo