Elio, barbiere di qualità

Un barbiere moderno, Elio, con un esplicito apprezzamento verso il denaro narra a due clienti la sua passione e ammirazione per il suo più grande idolo: il “Figaro” di Gioachino Rossini. E sì, perché Figaro è un uomo furbo e tutti nella città di Siviglia ricorrono a lui per ogni problema – “Tutti mi chiedono, tutti mi vogliono!”. Problema che lui risolverà, ma per denaro, non certo per spirito umanitario! Si ritrova così a dover suggellare la passione di due innamorati, il conte di Almaviva e Rosina, che vorrebbe essere impedita da diversi antagonisti.

Questa versione metateatrale del melodramma buffo di Rossini è stata scritta dal “dottore”, ovvero il flautista Roberto Fabbriciani, il secondo cliente, molto generoso, del barbiere. Il primo cliente è invece il flautista Fabio Battistelli, vittima delle ingiurie di Figaro per la sua spilorceria. Nelle gag si inserisce anche Massimiliano Damerini, il pianista.

Il barbiere così racconta la trama del “Figaro” – che “non è semplice, dottore, lo ammetto” – inserendo varie arie, partendo dalla serenata del conte di Almaviva; iniziando più lentamente e andando ad un ritmo frenetico quando la trama si infittisce.

Insomma, tra gag, canzoni, parrucche e battute, questo Figaro dispettoso e divertente ne ha qualcosa di Maurizio Crozza, e l’opera si converte nel cabaret. L’intento però è stato precedentemente esplicitato: “Il nostro obbiettivo dichiarato è quello di rendere l’opera lirica accattivante e apprezzabile per il pubblico più giovane”. Così è senz’altro, considerando che non va sottovalutata la competenza di Elio, diplomato al conservatorio “Verdi” di Milano.

La replica dello spettacolo al Vittorio Emanuele sarà stasera, 23 maggio, alle ore 21.

Lavinia Consolato