La due giorni dedicata al convegno sulle ‘Nuove tecnologie e Diritti umani’

Si è concluso ieri, con il suo terzo ed ultimo appuntamento, il Convegno su “Nuove tecnologie e diritti umani: profili di diritto internazionale e di diritto interno”, realizzato dal Centro Internazionale di ricerche e studi sociologici, penali e penitenziari “Intercenter” di Messina, in collaborazione con il Dipartimento di Giurisprudenza Salvatore Pugliatti, il Dipartimento di Scienze Politiche e Giuridiche e l’Ordine degli Avvocati di Messina.

Una “ due giorni” accolta con grande interesse da studenti, professori dell’ateneo messinese e dagli appassionati di diritto che, spalmata in tre sessioni, ha visto i contributi di personalità di rilievo del mondo giuridico. Ad aprire i lavori nella giornata di ieri,i saluti del Segretario generale dell’intercenter , la Docente di Diritto Internazionale e di Organizzazione Internazionale dell’Università di Messina, Professoressa Lina Panella, il Magnifico Rettore Pietro Navarra, il Professor Giancarlo De Vero, Direttore del Dipartimento di Giurisprudenza Salvatore Pugliatti, il Professor Francesco Astone, Direttore della Scuola di Specializzazione per le professioni legali ‘Enzo Silvestri’, la Professoressa Piera Rizzo, Coordinatrice del Dottorato in Scienze Giuridiche e l’Avvocato Vincenzo Ciraolo, Presidente dell’Ordine degli Avvocati di Messina.

“Il Convegno”- spiega ai lettori di Tempostretto.it la Prof.ssa Lina Panella, -“ si propone di analizzare uno dei problemi più attuali della nostra realtà cioè quello dello sviluppo delle tecnologie che entrano nella nostra sfera privata, dal punto di vista dei penalisti, degli internazionalisti, dei costituzionalisti, ovvero sotto tutti gli aspetti del diritto che con tale fenomeno vengono coinvolti. Questa collaborazione interdisciplinare estremamente positiva si spera possa continuare anche toccando altri temi, poiché è impossibile che un argomento venga considerato da un solo punto di vista, è necessaria l’interdisciplinarietà”.

È necessario organizzare e proteggere giuridicamente tutti i dati sensibili che vengono trasmessi quotidianamente alle banche dati mondiali, ricavati dal semplice utilizzo di un’applicazione sul cellulare, alle condivisioni di post sui social media. Questo il bisogno sul quale si è espresso il Professor Giandonato Caggiano dell’Università di Roma Tre, anticipando il delicato aspetto de ‘La conservazione dei dati di traffico per finalità di sicurezza e ordine pubblico da parte dei fornitori di servizi di comunicazione elettronica tra CEDU e diritto dell’Unione Europea’, nell’ambito della prima Sessione su “La protezione internazionale dei diritti dell’uomo vs l’evoluzione della tecnologia”, presieduta dal Presidente dell’Intercenter, Professore Claudio Zanghì, Emerito di diritto internazionale presso L’università di Roma La Sapienza. Successivamente, il Professore Guillen Cano Palomares, della Direzione della ricerca della CEDU, prendendo spunto dall’Art.10 della Convenzione europea per la salvaguardia dei diritti dell’uomo e delle libertà fondamentali , si è pronunciato sull’importanza della giusta misura che serve stabilire, quando si parla di libertà d’espressione, prendendo ad esempio la deontologia giornalistica. È infatti necessario ricordare quanto l’esercizio di tale diritto comporti anche doveri e responsabilità, tenendo conto che nella società odierna le informazioni sono sempre più veloci e a disposizione di tutti. A concludere la mattinata gli interventi della Professoressa Angela Di Stasi, su ‘ La nozione di embrione umano nella giurisprudenza europea’, e del Professore Paul Taverner, Emerito dell’ Universitè de Paris Sus (Paris XI), sul diritto umanitario. Nel pomeriggio si è tenuta la seconda sessione dedicata alle “Nuove tecnologie e diritti della personalità”, presieduta dal Professore Vincenzo Scalisi, Emerito di Diritto Civile presso l’Università di Messina, che ha visto i contributi del Professor Vincenzo Zeno-Zencovich dell’Università Roma Tre, sui “Dati, grandi dati, dati granulari e le nuove epistemologie del Giurista”, del Professor Alberto Giusti, Consigliere della Corte di Cassazione, del Professor Attilio Gorassini dell’Università Mediterranea di Reggio Calabria, e del Professor Guido Alpa dell’Università ‘La Sapienza’ di Roma.

Il Direttore del Dipartimento di Scienze Politiche e Giuridiche Giovanni Moschella ha dato il via alla terza sessione conclusiva , comprendente gli aspetti di diritto penale, presieduta dalla Professoressa dell’Università di Messina, Lucia Risicato, con l’intervento del Professore dell’Università Mediterranea di Reggio Calabria, Emanuele La Rosa. Il Professor Antonio Ruggeri, che ha presieduto la sezione dedicata agli aspetti di Diritto Costituzionale, ha ribadito l’importanza della collaborazione tra le varie discipline giuridiche, fondamentale per la completezza di analisi e comprensione di un dato argomento. “Il problema della tutela dei nuovi diritti alla luce dello sviluppo delle tecnologie”- commenta il professor Ruggeri, -“rientra in questo studio, poiché si compone di profili civilistici, d’internazionale, penale e costituzionale.

Tale tema mostra come la risoluzione di alcune questioni scottanti sui diritti umani, deve tener conto dell’apporto dato dalla scienza. Ad esempio, se si pensa alla procreazione medicalmente assistita, argomento trattato dal Professore Stefano Agosta, sia la scienza che le tecnologie hanno offerto la possibilità a persone che non avrebbero potuto avere figli ,di procreare; nonostante questo la scienza ha anche creato delle problematiche, come quella riguardante l’utero in affitto, che impegnano su piano etico, giuridico ed altri. Questa è dunque un’occasione preziosa per un confronto tra studiosi di diversa estrazione culturale. Oltretutto, questi incontri hanno anche una finalità pratica, l’obiettivo è affrontare problemi pratici e quindi utili alla giurisprudenza,dunque una finalità non meramente teorica …come diceva Salvatore Pugliatti: Il diritto deve essere una scienza pratica, la riflessione teorica deve servire per essere applicata dal giudice.” Il Professor Stefano Agosta, Docente di diritto Costituzionale ed esperto sul tema della gravidanza surrogata, è intervenuto sull’attuale tema della divergenza tra Diritto Vivente e Vigente, sulla maternità surrogata definendo i modi per attuarla in un’ottica costituzionalmente orientata.

“La Costituzione” – dice Agosta – “può dunque contenere questo connubio, poiché la stessa è segno indelebile della tutela della dignità umana. È inoltre di fondamentale importanza introdurre due fattori imprescindibili a supporto di chi compie questa scelta: quello della totale gratuità della gestazione, così da non declassare la dignità dei soggetti coinvolti, e il diritto al ripensamento, non della coppia ‘committente’, ma della madre, che possa decidere di non separarsi dal proprio figlio anche in un momento ultimo.”

Hanno completato la terza ed ultima fase dei lavori Il Professor Marco Orofino dell’Università di Milano, che ha argomentato la possibilità di giungere ad un effettivo equilibrio tra il diritto alla protezione dei dati e la sicurezza; il Professore Oreste Pollicino, Professore Ordinario alla Luigi Bocconi, sulla ‘tutela dei diritti fondamentali di internet: quale l’impatto del “fattore tecnologico” su creatività ed attivismo delle Corti Costituzionali Europee’; il Professor ordinario presso il Dipartimento di Giurisprudenza Luigi D’Andrea. Al Professor Zanghì il compito di trarre le fila del Convegno, sottolineando l’importanza della coordinazione tra le discipline per un’aziongiuridica più ampia e corretta: “Gli argomenti dei quali ci occupiamo, in tutti i settori, da quello della scienza a quella della salute, e oggi in particolar modo riferendoci alle tecnologie, hanno tre dimensioni: una Interna, una europea e un’altra internazionale; quest’ultima è la più importante date le tecnologie e il ruolo che queste svolgono e le distanze che ricoprono, travalicando ogni confine.

A questo proposito è giusto che ci siano delle regolamentazioni nazionali che rispettino gli aspetti specifici dello Stato di riferimento. Queste attività vanno ad ogni modo coordinate a livello non solo interno, ma anche esterno, così da non risultare poco utili, ma efficaci. L’esigenza primaria è dunque l’internazionalizzazione di queste tematiche.”

LETIZIA SALVO