Non un euro di debito, tutti i bilanci approvati, i creditori saldati, il processo di ricostruzione del Teatro Vittorio Emanuele passa attraverso due binari, uno economico, con il risanamento delle casse ed un altro culturale,con le produzioni e la programmazione artistica. Questi i risultati illustrati oggi nel corso della conferenza stampa dai vertici dell’Ente, il presidente Maurizio Puglisi, il sovrintendente Antonino Saija, i direttori artistici Ninni Bruschetta e Giovanni Renzo, alla presenza del sindaco Accorinti e del commissario della provincia Filippo Romano. L’incontro con la stampa è servito a tracciare un bilancio del lavoro svolto finora, annunciare gli obiettivi futuri, ribadire la regolarità delle posizioni di Puglisi e Saija, e infine chiarire, che chiunque critichi l’operato dell’Ente lo fa in modo strumentale volto al ripristino “di vecchi e mafiosi poteri” che non vogliono cambiare. Nel breve saluto in apertura di conferenza stampa il commissario Romano ha spiegato che “l’asserita incompatibilità del sovrintendente Saija che è anche presidente del Nucleo di valutazione della provincia non esiste. Il Teatro è un Ente regionale e in quanto tale la vigilanza spetta alla Regione. Io ho solo designato due consiglieri del Cda, uno dei quali vicepresidente,ma spetta alla Regione la ratifica”.
Romano ha quindi sottolineato che dal suo punto di vista la Provincia non ha alcun peso specifico nell’Ente, se non quello di nominare due componenti e che il fatto che il sovrintendente sia anche presidente del Nucleo di valutazione è un caso ininfluente ai fini della vicenda. Chiusa questa parentesi (il sindaco aveva già ribadito nei giorni scorsi di non aver mai ravvisato alcuna incompatibilità per Puglisi, così come risposto alle interrogazioni di Nina Lo Presti), è stato lo stesso presidente Puglisi a spiegare che su Saija il Cda ha confermato pieno sostegno al sovrintendente con tanto di documento di solidarietà. “Il clima intorno al Teatro- ha detto Puglisi- è ottimo, non ci sono steccati e stiamo operando per la ricostruzione. Abbiamo approvato il previsionale 2014 e il pluriennale 2014-2016, i consuntivi 2012 e , 2013, abbiamo pagato tutti i creditori e stiamo applicando il nuovo contratto dei regionali”.
E’ toccato al sovrintendente Saija, vero deus ex machina del Teatro, illustrare le strategie che il Vittorio sta portando avanti con risultati evidenti: “Stiamo vivendo un momento di grande entusiasmo e attività creativa, abbiamo risanato i conti, ma quel che conta è che in ogni cosa,anche la più piccola, adesso c’è una visione strategica. Siamo velleitari? No. Vogliamo fare del teatro un luogo che produce cultura. Ci siamo estesi sia territorialmente che come periodo di attività,stiamo già lavorando alla stagione 2015-2016, nel frattempo pensiamo alla stagione estiva, e saremo presenti a Taormina con ben 4 produzioni. Il Teatro non è un edificio e basta. Puntiamo anche a consolidare in futuro anche l’orchestra e vorrei sottolineare con orgoglio l’iniziativa che sta portando nei quartieri il Teatro”.
Presente alla conferenza stampa anche il sindaco Accorinti che ha ricordato come il Teatro stesse per chiudere i battenti “ora è una cartina di tornasole di questa città perché noi cambieremo la mentalità. Prima si sceglievano gli amici degli amici, adesso all’Atm, che funziona benissimo,abbiamo messo una persona come Foti perché a Messina non c’era, mentre qui al Teatro vanno bene le persone che abbiamo scelto, sono felicissimo della scelta che ho fatto. Prima si sceglievano gli amici degli amici, ora abbiamo messo su una squadra meravigliosa e se avete idee datecele, invece di buttare fango” (ndr. Il direttore generale dell’Atm Foti è stato voluto dall’assessore Cacciola, che lo conosce. A Messinambiente il commissario Ciacci ha portato in città una schiera di consulenti che conosce personalmente e da molti anni).
I numeri del Teatro che cresce sono stati snocciolati dal direttore artistico della prosa Ninni Bruschetta : “In sette mesi abbiamo registrato 1.300 abbonamenti, due sold out (con Servillo e Fiorello) che sono serviti a ripianare i costi e abbiamo riscosso commenti positivi ovunque. Un tempo mi fermavano per strada perché mi riconoscevano e mi avevano visto in tv,ora si congratulano con me per quanto sto facendo qui. Per noi il Teatro non è un contenitore, ma molto di più. Vedete, avete due direttori artistici che non sono politicanti come avveniva in passato, quando tutti dimenticavano la vera finalità del teatro, noi oggi non abbiamo un euro di debito. A differenza di altri teatri a cui fa riferimento la vecchia politica noi siamo diversi. In passato in questo Teatro si è gestito tutto dimenticando i veri obiettivi. E a chi mi contesta l’amicizia col presidente Puglisi io rispondo che no,non siamo solo amici e soci, siamo fratelli”. Con il nuovo corso quindi, secondo Bruschetta si è invertito quel trend negativo degli anni passati che ha caratterizzato una pessima gestione dell’Ente (tranne, riteniamo, nel periodo in cui lo stesso Bruschetta è stato per la prima volta direttore artistico) e che però, tutti quelli che hanno avanzato perplessità o critiche nei confronti dell’attuale dirigenza rivogliono portare in sella il vecchio “Chi ci vuole screditare davanti alla Regione o ci critica a cadenza periodica lo fa perché vuole riportare i vecchi poteri, qualcuno vuole che venga ripristinato il potere mafioso. Ci criticano tre persone, una lo fa per motivi personali e due per motivi a me incomprensibili. Certo è che chi attacca noi e il commissario Romano lo fa perché siamo incontrollabili”. Il commissario Romano (vicinissimo all’Udc di Gianpiero D’Alia) val la pena ricordarlo è stato nominato, esattamente come tutti i commissari dal governatore Crocetta, quindi dalla politica e i componenti del Cda dell’Ente sono in gran parte vicini ad aree di riferimento politiche chiaramente identificabili, da Giacoppo (vicino a Saitta) fino ad Altomonte (vicino ai Dr), al vicepresidente Daniele Macris (vicino all’Udc) . “E’vero- ha continuato Bruschetta- guadagno 32 mila euro, meno di un terzo del direttore artistico del teatro di Palermo e ad esempio per l’Amleto, nel quale lavorano 19 artisti tutti messinesi, sto lavorando gratis,facendo risparmiare alle casse dell’ente altre somme. Quanto al bando a titolo gratuito è stato un commissario paramafioso a volerlo, Cultrone ed era frutto di una mentalità medievale”. Nel 2013, quando fu emanato il bando “cercasi professionisti gratis”, Tempostretto pubblicò una serie di articoli sostenendo che non era eticamente ammissibile, ma le nostre posizioni furono contestate dal presidente Puglisi, che in quel momento, evidentemente,si trovava a dover operare senza Cda e quindi con il solo Cultrone.
Sul cartellone musicale si è soffermato il direttore artistico Giovanni Renzo che ha sottolineato il grande valore degli orchestrali e quello dei giovani talenti del Conservatorio che via via si stanno inserendo “Abbiamo avuto una media di 600 spettatori per spettacolo, per incassi in media di 7.500 euro,nonché consensi ad ogni livello e tutto questo è la prova che la nostra orchestra piace. Stiamo pensando di ripristinare una formula che è andata benissimo e cioè quella del concerto-aperitivo”.
A margine c’è da annotare un nuovo ingresso nell’ufficio di comunicazione dell’Ente. Ad affiancare Tania Toscano ed Elisabetta Reale ci sarà Roberta Cortese. Quest’ultima, che prende il posto di Nunzia Lo Presti, e che come la Reale è collaboratrice della Gazzetta del sud, darà una mano per la rivista.
L’ente ha infatti deciso di non avvalersi di un ufficio stampa come da legge 150.
Rosaria Brancato