Dagli insegnamenti del filosofo Arturo Carlo Jemolo. La battaglia verso la libertà

Il rapporto tra il Diritto della Chiesa Cattolica e il Diritto dello Stato. Due istituzioni, una religiosa l’altra laica, che nel corso della storia hanno incrociato il proprio destino e lo hanno fuso fino a confonderlo per poi porre dei confini precisi.

E’ l’argomento intorno a cui ruota “La libertà degli altri”, libro di Santi Calderone, professore presso l’Istituto diocesano Santa Maria della Lettera di Messina e volontario per la tutela degli immigrati nel nostro paese. Presenti in libreria, per l’occasione, il professore universitario Girolamo Cotroneo che ha fornito il suo contributo all’autore scrivendo la prefazione al libro, il sacerdote e teologo Vincenzo Majuri e Luigi D’Andrea, professore di Diritto Costituzionale.

La questione su cui verte il dibattito è la seguente: ”Si può essere cattolici rimanendo laici?”. Il divario è molto acceso e complicato da spiegare, in particolar modo se non si vogliono abbracciare gli estremismi fino ad arrivare ad un esasperato fondamentalismo sia nell’uno che nell’altro verso.

L’autore e i suoi ospiti per costruire il dibattito cominciano dall’excursus storico che considera quegli eventi storici, come la Rivoluzione Francese, la Rivoluzione Americana e non solo, che favorirono lo sviluppo della corrente Cattolica liberale. Tuttavia, gli sforzi dei diversi intellettuali fanno fatica a farsi strada, in particolar modo dopo le parole dure che vengono pronunciate da Papa Pio IX con l’enciclica. Quanta Cura insieme alla pubblicazione del Sillabo, un elenco degli errori di quel tempo attraverso cui l’istituzione Chiesa condanna aspramente il Liberalismo e l’Ateismo.

“Dovremmo cercare anzitutto di spiegare e capire la differenza tra i termini Tolleranza e Libertà – afferma Santi Calderone -. Il primo è una forma forzata di sopportazione dell’alterità mentre il secondo è fiducioso riconoscimento della diversità “.

Secondo l’autore, il concetto di tolleranza viene espresso in modo semplice e concreto da Rousseau quando afferma “Disapprovo quello che dici ma difenderò fino alla morte il tuo diritto a dirlo” Ecco come diventa difficile affermare la propria libertà in una religione come il Cristianesimo che in quanto Monoteismo è indotto all’intolleranza. La prova la si può riscontrare nel primo comandamento quando si afferma l’inesistenza di un altro Dio oltre a quello cristiano.

(Azzurra Papalia)