Se il comune di Messina non si affretta a inviare alla regione il fabbisogno triennale dell’ente, al 31 dicembre 2012 gli storici precari dovranno salutare il loro posto di lavoro. Sono rimasti quindi poco più di dieci giorni a disposizione del commissario straordinario Luigi Croce per rispettare quanto previsto dalla legge regionale 24/2010. Lo ricorda, ancora una volta, il Csa, il coordinamento sindacale autonomo, per voce del dirigente sindacale e rappresentante RSU del CSA Gaetano Giordano e del Coordinatore Provinciale Pietro Foti.
La questione è spunto per la problematica “famosa” di palazzo Zanca inerente al corpo della Polizia municipale. Il Csa va nel particolare e si sposta sui 48 vigili a cui è stato ridotto l’orario di lavoro da 36 a 18 ore settimanali, “rendendo cosi ancor più difficoltoso per l’Ente, il porre in essere sia di controlli sul territorio, sia di interventi inerenti l’attività di polizia municipale, dimenticando totalmente l’emergenza viabile che attanaglia questa città, di tale gravità che prima al prefetto e poi al sindaco erano stati conferiti poteri speciali per osteggiare l’emergenza traffico”.
“Si resta quindi fiduciosi di un rapido intervento che possa porre chiarezza sul destino di oltre trecento precari e della sicurezza della città stessa, che necessita di un continuo controllo del territorio. Si chiede inoltre – ha aggiunto il Csa – di fare chiarezza sulle cifre inerenti l’esposizione debitoria, considerato che quelle dichiarate dal Commissario Straordinario differiscono totalmente da quelle espresse dagli Organi preposti per legge a porre in essere queste esternazioni, tale ultimo punto è di fondale importanza, perché il Commissario Straordinario, comunica alla stampa e non alle OO.SS., le sue intenzioni sulla base delle somme che egli ritiene corrette, causando panico non solo nei dipendenti, ma in tutta la cittadinanza – ha concluso il coordinamento sindacale autonomo”.