In un mese oltre cento richieste di Valutazione d’incidenza ambientale: nell’ufficio solo due unità di personale

Via industriale, n°32, assessorato urbanistica. Sulla porta bianca di una delle tante stanze “inondate” di carte e pratiche archiviate o ancora da “smaltire”, una targhetta: USITeC (Unità di Progetto del Sistema Informativo Territoriale Comunale) – Servizio Valutazione di Incidenza Ecologica. Un’ “etichetta” difficile da ricordare ma che riveste un'importanza prioritaria nei "meccanismi urbanistici". E’ da questo Ufficio infatti, facente parte dell’Area coordinamento urbanistica, che dipende l’avvio di una pratica per l’ottenimento delle concessioni/autorizzazioni edilizie per progetti ricadenti all’interno delle aree SIC o ZPS, che nel caso di Messina corrispondono a ben il 75% del territorio comunale. Un’enorme mole di lavoro quantificabile nella presentazione di circa 100 pratiche mensili. Ma il “peggio” è che, diversamente da quanto normalità imporrebbe, le unità di personale impiegate in tale ufficio, badate bene, sono solo due, un ingegnere responsabile e una biologa. A fronte di tali proporzioni appare a dir poco “miracoloso”, sebbene le pratiche non presentino tutte la medesima difficoltà, essere riusciti a “partorire”, nell’ultimo mese, circa 80 determine dirigenziali finali, ovvero provvedimenti conclusivi, tra dinieghi e accoglimenti.

Le molteplici richieste di assegnazione di personale tecnico ed amministrativo, non ha purtroppo sortito alcun esito. A tal proposito occorre specificare che l’iter istruttorio necessario per esprimere un parere finale che come detto è uno step imprescindibile per la prosecuzione del rilascio della concessione, presenta elementi di elevata complessità che richiedono altrettanta professionalità.

Non a caso, dopo aver aperto l’istruttoria della pratica e avviato un primo esame della documentazione presentata e non sempre completa, l’USITeC si avvale del parere consultivo della Commissione di Valutazione e Incidenza Ambientale, che a propria volta rilascia un ulteriore “giudizio”, obbligatorio ma non vincolante, sulla base del quale prosegue il lavoro dell’Ufficio, per giungere poi al provvedimento finale. Non sono mancati peraltro i casi in cui l’USITeC abbia espresso un parere finale diverso da quello “consigliato” dalla Commissione d’Incidenza. Segno, dunque, del delicato lavoro che spetta ai due responsabili. Lavoro che viene ulteriormente complicato e dunque rallentato, dall’attuale perimetrazione della Zps (di cui la Regione ha di recente richiesto un aggiornamento) al cui interno ricadono anche numerose zone urbane: di conseguenza, anche per il più banale degli interventi (ad esempio una sopraelevazione), nel caso in cui l’abitazione ricada in Zona a protezione speciale sarà necessario richiedere una valutazione d’incidenza. Ma come se non bastasse, ad “appesantire” ulteriormente la situazione i tanti errori materiali presenti nel Piano di Gestione (in vigore dal 27 maggio 2010) che su carta identifica una zona come Habitat prioritario, e dunque con divieto assoluto di edificazione, quando poi nella realtà, quella stessa zona mostra una situazione del tutto differente.

Tra le centinaia di pratiche pervenute di recente presso gli Uffici USITeC, due sono meritevoli d’attenzione: l’una è datata 27 settembre, l’altra 6 ottobre e riguardano la richiesta di valutazione d’incidenza per la realizzazione di centri da adibire all’attività di trattamento e recupero dei rifiuti: in un parola discariche, da realizzare in piena Zps, rispettivamente in contrada Cirino (Zafferia) e Faro Superiore: “bocciatura” in tronco e pratiche “archiviate”. ELENA DE PASQUALE