Ialacqua su Fb: «Difendo il mio essere davanti al tribunale, come semplice cittadino e come assessore»

Fare un passo indietro così come richiesto dal Consiglio comunale? L’assessore all’ambiente Daniele Ialacqua non ci pensa neanche. Le critiche ricevute dopo la sua partecipazione alla manifestazione di protesta organizzata dagli attivisti del Pinelli non lo scalfiscono minimamente e attraverso un post su Fb si difende, sottolineando che lasua presenza davanti al tribunale , anche in qualità di assessore, è in linea con il programma e gli ideali dell’amministrazione Accorinti.

Di seguito il post pubblicato sul suo profilo Facebook:

Difendo la libertà di opinione e di espressione, ribadita dalla nostra costituzione, alla base della nostra democrazia.
Difendo il mio essere lì, davanti al tribunale, non solo come un semplice cittadino, ma come assessore di una giunta che è nata con lo slogan e con il principio programmatico “cambiare Messina dal basso”, ovvero dai cittadini, dagli ultimi, da chi è stato ed è considerato “corpo estraneo” di questa società.
Difendo e ribadisco che la vicenda di cui discutiamo non è una vicenda da trattare come questione di ordine pubblico, da criminalizzare, ma è una questione sociale, che va affrontata con gli strumenti adeguati. La mia presenza davanti al tribunale, ho dichiarato, voleva sottolineare, ed anzi esprimere la mia solidarietà, alla questione sociale che si evidenziava, ovvero il problema dei senza tetto e non solo. Ed ho inoltre aggiunto che in ogni caso chiunque causa un danno ad altri deve essere perseguito e per questo si attende il responso della magistratura sui fatti in questione, a difesa della quale mi sono schierato fin dai tempi in cui si negava la presenza della mafia in città ed un magistrato solitario si “permetteva” in questa città di dichiararlo.
Difendo quella che ritengo una necessità, di non allargare il solco che già esiste con i giovani di questa città, ed in particolare con giovani che manifestano a loro modo la loro “ribellione”, la loro “diversità”, il proprio essere “altro” e che non meritano criminalizzazione ed emarginazione. Lo stesso modo di “manifestare” che aveva Ilaria, che solo dopo poche ore che aveva chiuso gli occhi sui suoi sogni ed il suo futuro, diventava oggetto di critiche e di distorte analisi sulla sua “responsabilità” di esibire la sua “diversità”.
Difendo tutto questo, difendo il diritto di fare quello che ho fatto e sono pronto a rifare, nel rispetto dei cittadini, delle istituzioni, della Costituzione.

In una città che vive una fase delicata e difficile della sua esistenza, c'è chi preferisce parlare e straparlare dell'installazione di una tenda in un'aiuola per una protesta simbolica e della sua rimozione, con annessi e connessi. Ne prendo atto e vedo però che si sta andando oltre ai fatti in questione, deformando non solo i fatti ma anche le dichiarazioni rilasciate, caricando una vicenda di questioni che nulla hanno a che fare con quanto successo. E' significativo, non credo sia un caso, e per questo non mi sottaggo alla discussione, alle critiche, alle polemiche, costi quel che costi.
Non è la libertà che manca. Mancano gli uomini liberi. (Leo Longanesi)