250 migranti, tutti uomini. Campo profughi al “collasso” ed è giallo sulla relazione Asp

Lontana dall’essere chiusa, la tendopoli del PalaNebiolo viene utilizzata al massimo della sua capienza. Intorno alle 21 di sabato, cinque pullman hanno trasferito da Augusta 250 persone, tutti giovani uomini dell’Africa Centrale e subshariana. Ad attenderli decine di volontari della Croce Rossa , che sono arrivati al centro sportivo nel pomeriggio, quando ancora passeggiavano – liberi – solo i gatti sulle scale antincendio e la luce della mensa era già accesa. I migranti non sono stati ancora identificati e le procedure si prospettano abbastanza lunghe – almeno tre giorni – visto il numero delle persone.

I nuovi trasferimenti sono la conferma che la Prefettura non intende fare un passo indietro dalle sue posizioni” – commenta amaramente l’assessore ai servizi sociali, Antonino Mantineo , che domanda, inoltre, che fine abbia fatto la relazione dell’Azienda Sanitaria Provinciale effettuata negli ultimi giorni del 2013, il cui parere riguardo all’agibilità del campo profughi in relazione alle condizioni sanitarie si ipotizzava fosse negativo. “Otto giorni fa – spiega Mantineo – abbiamo richiesta all’Asp una relazione, che è stata sollecitata anche sabato 4 Gennaio, siamo venuti a sapere, però, che il parere è stato inoltrato direttamente alla Prefettura, nonostante l’esplicita richiesta del Comune di esserne messo a conoscenza”.

Un fatto decisamente poco “politicamente corretto” se considerato dal punto di vista del “cerimoniale” che generalmente caratterizza i rapporti tra le diverse istituzioni. Il Sindaco Accorinti inoltrerà un’istanza di accesso agli atti.

L’Assessore Mantineo, invece, annuncia una conferenza stampa per Martedì 7 Gennaio.“ A queste condizioni, piuttosto che trattarli come cose, è meglio dichiarare che Messina non è in grado di accogliere nessuno. Tenere oltre 200 persone per soli tre, quattro bagni in un campo che si allaga ad ogni pioggia è uno scandalo. Deve essere chiaro che la tendopoli non va bene né per cento né per dieci esseri umani”.

Intanto, la Caritas di Messina ha messo a disposizione cento posti per l’accoglienza dei migranti. L’Assessore con delega alla Protezione Civile, Filippo Cucinotta, ha inoltrato una lettera alla Prefettura, per chiedere che venga presa in considerazione la proposta inoltrata dalla Caritas, ma anche per invitare i vertici prefettizi ad effettuare nuovamente un sopralluogo all’Istituto Marino. “L'avevamo già fatto e l’edificio era stato scartato” –commenta Cucinotta – “ma se l’alternativa è la tendopoli, invito la Prefettura a valutare nuovamente questa soluzione”.

Torna il problema dell’accoglienza migranti dopo soli due giorni di tregua e solitamente da oltre un mese a questa parte, torna contemporaneamente il discorso della requisizione del villaggio turistico le Dune. Un po’ perché sbandierata dallo stesso Sindaco, un po’ richiesta dagli stessi cittadini che si domandano che fine abbia fatto la “soluzione” proposta dal Comune. Il Segretario Generale Antonio Le Donne, che ha curato la stesura dell’ordinanza, spiega la situazione: “Il Sindaco ha inviato al Prefetto l’ordinanza, chiedendo se voleva avallarsene come soluzione alternativa. Trotta ha girato il documento al Ministero, allegando, però, una nota negativa. Il Ministero non si è ancora pronunciato a riguardo”. Le Donne sottolinea che è il Ministero che dispone dei migranti – maggiorenni, i minori, invece,ricadono sotto la giurisdizione delle amministrazioni locali – dunque anche se il Comune requisisce lo stabile, non può decidere se trasferire i rifugiati o meno. “Se noi requisiamo lo stabile e poi non viene utilizzato creiamo un danno ad un azienda privata”. Anche se sull’edificio incombe un’ordinanza di demolizione della Procura della Repubblica, infatti, i proprietari sono ricorsi in appello. Dunque il resindence non è ancora “spacciato”.

Impietrita e indignata la società civile, che si prepara a opporsi nuovamente a simili modalità di accoglienza, come accade, ormai, dai primi di ottobre 2013.

Gli ultimi ragazzi africani giunti in città fanno parte dei mille migranti, più che sbarcati letteralmente raccolti nel Mediterraneo dalle navi della marina militare impegnate nell’operazione Mare Nostrum, e trasportati direttamente nel Porto di Augusta, destinato a diventare il principale centro di prima accoglienza, scavalcando Lampedusa e Porto Empedocle. Un numero, quello di mille migranti sbarcati in sole 24 ore – 823 prima e 233 dopo – che fa scalpore – la notizia viene riportata persino da Stars and Stripers, il giornale delle forze armate statunitensi – e che rende l’idea di quanto ormai, quello che Fabrizio Gatti chiama “il Titanic Africano” stia definitivamente affondando. (Eleonora Corace)