Teatro Vittorio Emanuele, spunta la “black list” del Cda

Ormai al Teatro Vittorio Emanuele si respira un clima surreale, accadono fenomeni oltre i confini della realtà. Mentre l’Ente sprofonda nell’abisso il Presidente ed il Cda arrivano a stilare la black-list dei sindacalisti e dei lavoratori “avversi”, cui, evidentemente dovrebbe far da contraltare l’elenco dei “buoni”. Invece di affrontare l’allarme, assumendosi anche la quota parte delle responsabilità sul disastro, pongono veti e silenzi, si rifiutano d’incontrare le delegazioni e pretendono persino di scegliersi da soli i delegati con i quali sedersi al tavolo. Neanche Marchionne alla Fiat ha mai agito così. La mattinata è iniziata con la conferenza stampa dei sindacati per chiarire gli ultimi passaggi. Al tavolo Slc Cgil, Uilcom Uil, Fials Cisal e Sa.dir.s, i rappresentanti sindacali di categoria che da anni seguono la vicenda passo per passo, giorno per giorno. Ai cronisti hanno spiegato quanto accaduto nelle ultime ore, come il burrascoso incontro col Cda di ieri, dal quale sono stati “gentilmente” esclusi perché i vertici dell’Ente preferiscono decidere da soli chi sono i sindacati con i quali confrontarsi, “hanno persino chiesto i nomi di chi doveva entrare”, raccontano. L’unica a dare solidarietà ad orchestrali e maestranze in presidio permanente è stata la vicepresidente Daniela Faranda. Porte chiuse quindi ai sindacati della black-list del Vittorio, ma la ciliegina sulla torta è stata la convocazione serale che il Cda ha fatto “solo ai segretari confederali”, invitando quindi al tavolo per questa mattina i segretari Cgil, Cisl, Uil, Cisal, Sadirs, per “trattare solo coi vertici”. Oceano, Costantino, Pantano, Sciarra hanno rispedito l’invito al mittente sottolineando “di essere ben rappresentati dagli esponenti sindacali di categoria”.

“Quanto si sta verificando- hanno chiarito i sindacalisti in conferenza stampa- è solo l’ennesima prova dell’inefficienza e dell’incapacità sia gestionale che relazionale di questo Cda e del Presidente, che arrivano a voler scegliersi con chi parlare e non accettano il confronto con le sigle sindacali legittimamente rappresentate”.

Quanto poi al fatto che il Presidente Luciano Ordile si rifiuti d’incontrare i lavoratori e ai giornalisti che chiedono notizie sul futuro degli orchestrali replica “Quale orchestra” e si dilegua, o al fatto che il sovrintendente Paolo Magaudda dichiari candidamente il suo essere massone e che senza “padrini” come il suo Antonio Martino non si va da nessuna parte, i sindacati non dicono nulla “si commentano da sole…”. Ad ascoltare il racconto delle organizzazioni sindacali anche il deputato regionale del Pdl Nino Germanà, ed il parlamentare Pdl Enzo Garofalo, che hanno anche incontrato i lavoratori per approfondire la vicenda e capire cosa sia possibile fare. La vertenza Teatro comunque è già sul tavolo del presidente della Regione.

“Crocetta ci ha incontrato giovedì a Catania- hanno spiegato i sindacalisti- e la prima cosa che ha detto è stata questa: ho visto due video di dirigenti dell’Ente Teatro e per me sono agghiaccianti e raccapriccianti”.

Il governatore nei prossimi giorni incontrerà il commissario Croce e l’assessore regionale per capire, anche alla luce della documentazione che i sindacati gli hanno consegnato, cosa fare sia sul fronte del futuro (occupazionale e progettuale) che sul fronte delle risorse e del commissariamento, rimasto “in un limbo”.

“Il presidente ci ha detto di essere stato fuorviato dalle dichiarazioni di un politico messinese a lui vicino che lo aveva rassicurato sulla situazione. Solo dopo ha scoperto la realtà dei fatti, per questo gli abbiamo chiesto di informarci e chiamarci per qualsiasi ulteriore esigenza e confronto”.

Un confronto che però non c’è stato con il Cda, perché, e qui siamo davvero al Teatro dell’assurdo, dopo aver fatto sedere al tavolo i sindacalisti di categoria (e non i confederali richiesti) appena il tempo delle fotografie e delle riprese di rito, pochi minuti dopo, avendo constatato che non erano affatto la “controparte richiesta” ma i cattivissimi della black list li hanno gentilmente invitati ad uscire, lo stesso copione di ieri. Stesso copione, l’unica a dissociarsi è stata la Faranda, ma ormai è chiaro che la rottura è evidente e difficilmente ricomponibile. Si va al muro contro muro ed i lavoratori continuano il presidio degli uffici ad oltranza.

Intanto il Cda ha diramato un comunicato spiegando le proprie ragioni e convocando un nuovo incontro, sempre ristretto ai segretari confederali e fissato per mercoledì alle 16.“Il CdA ha ritenuto di non poter accettare la richiesta del delegato della CGIL di allargare l’incontro a una delegazione di lavoratori numericamente imprecisata. A questo punto i sindacalisti hanno lasciato la sala. Il CdA ha ribadito di aver invitato all’incontro i segretari generali (o i loro delegati) di sei sigle sindacali (CGIL, CISL, UIL, CISAL, SADIRS e COBAS) e non altri. Questo perché una prima discussione ha l’assoluta necessità di non trasformarsi in assemblea: in primo luogo devono essere messi sul tappeto in maniera serena tutti i problemi e le diverse possibili soluzioni. Una volta individuate le priorità, sarà naturalmente possibile e utile allargare la discussione ad altri rappresentanti dei lavoratori. Il CdA dell'Ente Teatro nel ribadire la sua ferma intenzione di superare ogni divergenza e di incontrare urgentemente i sindacati, lancia un appello ai segretari generali affinché si proceda finalmente a una discussione comune. Pertanto ha deciso di invitare nuovamente a un confronto i segretari generali (o loro delegati) per mercoledì prossimo, 16 gennaio, alle ore 16, nei locali del Vittorio Emanuele”.

Rosaria Brancato