Alloggi di via Taormina, gli occupanti non vogliono andare via. Parte l’informativa in Procura FOTO

18 alloggi occupati su 20. Abitano le casette di via Taormina lato mare e sono convinti che la nuova palazzina popolare lato monte spetti a loro. Appena avuto il sentore che le case potevano essere assegnate alle famiglie di Fondo Fucile, per poter completare lo sbaraccamento di quell’area, una settantina di persone hanno deciso di prenderne possesso con la forza.

Ieri, il comandante della Polizia Municipale, Calogero Ferlisi, è andato a parlare con loro per invitarli ad andare via spontaneamente nel più breve tempo possibile. Un sollecito che non è andato a buon fine. “Stamattina – afferma Ferlisi – ho inviato sul posto il responsabile del reparto patrimonio immobiliare, Biagio Santagati, che mi ha riferito che gli occupanti non hanno intenzione di andarsene. A questo punto stiamo già procedendo a mandare l’informativa in Procura e a darne notizie al dirigente Maria Canale. Umanamente mi dispiace ma la legge non ci consente di fare scelte. Ieri, qualcuno sembrava disposto ad accogliere il mio invito e ad andare via ma evidentemente hanno prevalso le scelte di altri. Fermo restando che il reato era già stato commesso, non solo occupazione abusiva ma anche danneggiamento, visto che hanno sfondato la porta condominiale, se avessero sgomberato spontaneamente avrebbero sicuramente attenuato la loro posizione”.

Ed il problema, per loro, non è solo il reato penale ma anche l’esclusione dalle graduatorie per cinque anni. “In molti non lo sapevano – prosegue Ferlisi – ma l’articolo 8 comma 1 lettera i del regolamento per l’assegnazione degli alloggi popolari prevede che tra i requisiti ci debba essere quello di ‘non aver occupato senza titolo alloggi di edilizia residenziale pubblica’, viceversa si viene cancellati dalle graduatorie per cinque anni. La legge non ammette ignoranza ma prima di agire abbiamo voluto indottrinarli. Ho ascoltato le loro lagnanze, i casi umanamente più disparati e ci poteva essere la possibilità di trovare una soluzione. Se però adesso non sgomberano neppure dopo essere stati informati… Hanno tutto il diritto di manifestare e di esprimere il proprio pensiero ma avrebbero dovuto farlo davanti alla palazzina, con dei cartelloni o con tutto quanto è consentito dalla legge. Hanno scelto un’altra strada e adesso purtroppo ne pagheranno le conseguenze. Ora entra in gioco l'articolo 21, sempre di quel regolamento, che dispone la richiesta di sgombero entro 48 ore dall'evento”.

Il problema nasce dal fatto che per questi 20 alloggi, pronti da tempo, non c’è ancora una graduatoria definitiva. “L’assegnazione – dichiara l’assessore al Risanamento, Sebastiano Pino – richiede la massima attenzione per potere effettuare tutte le necessarie verifiche della sussistenza dei requisiti soggettivi in capo agli assegnatari, dopo la redazione della graduatoria degli aventi diritto. Successivamente alla certificazione di abitabilità ottenuta dagli immobili nel mese di novembre 2014, il dipartimento politiche della casa si è messo immediatamente al lavoro, senza tralasciare nulla per soddisfare, nell'assoluto rispetto delle regole, le legittime aspettative dei richiedenti".

L’assessore ha spiegato che entro pochi giorni, probabilmente già nel corso di questa settimana, le graduatorie saranno definite ed ha rinnovato l’invito a porre fine all’occupazione degli alloggi.

Se però lo sgombero non avverrà, così come pare, “l'Amministrazione – conclude Pino – dovrà applicare la norma che prevede l’esclusione del beneficio dell’assegnazione alle persone che si sono rese responsabili di ‘occupazione senza titolo di alloggi di Edilizia Residenziale Pubblica’. Nessuna deroga a questo principio, poiché dobbiamo tutelare i cittadini che hanno il diritto all’assegnazione di un alloggio di edilizia residenziale pubblica e che da troppi anni aspettano di vedere soddisfatto il loro diritto alla casa".

(Marco Ipsale)