La società invita tutti a stare tranquilli: il Messina sarà una squadra competitiva e avrà l’obiettivo di migliorare il settimo posto ottenuto quest’anno. Tra i tifosi, però, serpeggia qualche perplessità, dovuta alla catena di dimissioni che si sono susseguite nell’ultima settimana, a partire da quelle dei direttori sportivo e generale, Manfredi e Argurio, fino ad arrivare anche all’area comunicazione e allo staff medico.
Entro fine mese la proprietà illustrerà i programmi per la prossima stagione ma i dieci giorni che mancano sembrano un’attesa infinita, soprattutto se si considera che il Messina ha ottenuto la salvezza virtuale il 19 marzo e quella matematica il 17 aprile. Quasi due mesi persi senza che nulla si sia mosso, anzi con una dirigenza svuotata e da ricostruire dopo che è stata rigettata l’offerta avanzata dal gruppo Barbera. Nuovi ingressi che potrebbero rendere più forte la compagine societaria e per questo “sponsorizzati” dai rappresentanti dei club organizzati.
Martedì scorso i capi ultras hanno incontrato i dimissionari Argurio e Manfredi ed hanno anche contattato telefonicamente Barbera. Ieri l’incontro, dal quale, però, non sono emerse grandi novità. Barbera ha confermato le condizioni della sua proposta: otto quote paritarie, due delle quali riservate all’attuale proprietà, e un monte debiti non superiore al milione di euro. Una proposta che Stracuzzi e soci non vogliono assolutamente prendere in considerazione in questi termini. I tifosi proveranno a discuterne anche con l’attuale proprietà ma fino a quando nessuna delle due parti farà un passo in avanti sarà impossibile portare a buon fine la trattativa.