Il presidente Ricevuto dà il buon esempio e dice no all’aumento di indennità. Altri assessori “si accodano”

Se la mano destra non sa cosa fa la mano sinistra, l’incidente diplomatico rischia di essere dietro l’angolo. Questa volta però il presidente di palazzo dei Leoni, Nanni Ricevuto, ha giocato d’anticipo, evitando così che la determina dirigenziale con cui sono stati rideterminati i compensi dei rappresentanti politici dell’Ente di via Cavour, tornasse indietro con un pericoloso effetto boomerang. Sulla base dei nuovi parametri Istat, a decorrere dal gennaio 2012, l’indennità mensile di Ricevuto sarebbe passata da 6972,17 euro a 8697,13.

Parliamo al condizione perché il “numero uno” di palazzo dei Leoni, con una nota, ha subito inteso specificare la sua decisione: “Apprendo solo ora di un’autonoma determina dirigenziale del 13 aprile 2012 emanata in ottemperanza alle recenti normative regionali con la quale viene rimodulato l’ammontare delle indennità di funzione degli amministratori (presidente e assessori) e dei consiglieri provinciali. Pur tenendo conto dell’obbligatorietà del provvedimento dirigenziale – afferma Ricevuto – di adeguamento alle leggi vigenti non posso non considerare il momento di grave difficoltà economica che tanti e tanti cittadini stanno attraversando e pertanto per quel che mi riguarda, dichiaro di rinunciare all’aumento dell’indennità”.

Il presidente di palazzo dei Leoni ha dunque rifilato un sonoro “schiaffo” di moralità al dirigente del II dipartimento Ragioneria generale e Gestione risorse umane, Antonino Calabrò, scaricando sugli uffici tutta la responsabilità dell’accaduto ed evidenziando di fatto un “corto circuito” tra politica e burocrazia. Il gesto di Ricevuto non è rimasto isolato. A condividerne la posizione anche i rappresentanti di giunta: Renato Fichera, Michele Bisignano, Mario D’Agostino e Pippo Di Bartolo, Rosario Catalfamo e Giuseppe Martelli, anche loro contrari al “premio”: nel caso dei componenti della giunta, la “lievitazione” d’indennità passa da 4531,91 a 5653,14 euro. Diverso calcolo nel caso dei consiglieri, per i quali la determina dispone di procedere alla liquidazione e pagamento delle differenze spettanti derivanti dal ricalcolo dei gettoni di presenza rispetto al nuovo tetto di massimo di spesa derivante dall’applicazione della L.R. n. 22/2008 da gennaio del 2012. Si attendono altri scatti di generosità, anche se solo “di circostanza”. L’importante è fare un saggio passo indietro.