Tagli agli affitti d’oro, Taormina non risponde alla richiesta del M5S

Il Movimento 5 Stelle di Taormina aveva chiesto al sindaco Eligio Giardina di applicare la norma affitti d’oro che prevede, nell’ambito dell’autonomia del proprio comune, di disdire i contratti di locazione onerosi per l’ente o di rinegoziarli. Un modo per eliminare la spesa improduttiva e adeguare ai prezzi di mercato i canoni di affitto per i quali il comune paga invece prezzi esorbitanti. Dopo la prima richiesta, protocollata i primi giorni del mese di luglio, anche un sollecito è giunto dal Meetup taorminese una decina di giorni fa, ma da Palazzo dei Giurati non è arrivata nessuna risposta in merito. Un silenzio che non lascia spazio a dubbi, considerato che oggi, 31 luglio, è l’ultimo giorno utile per segnalare la recessione dagli “affitti d’oro”, così come recita il testo di legge: “(…) gli amministratori pubblici hanno la possibilità di bloccare dal primo agosto (previa comunicazione entro il 31 luglio), i contratti di locazione già stipulati ma ritenuti eccessivi come spesa economica. Ogni amministratore pubblico può decidere in autonomia se ritenere un costo di affitto normale o eccessivo, e nella seconda ipotesi ha la facoltà di rinegoziare i costi”. Taormina non è certo nella posizione di sprecare una possibilità del genere, considerato la situazione economica vigente sempre più vicina al dissesto. Un dissesto che si vuole evitare, ma forse solo a parole?

Giusy Briguglio