Una via dedicata a quel 28 dicembre di 106 anni fa. Ecco la proposta

A 106 anni dal Terremoto che nel 1908 distrusse quasi totalmente la città di Messina, tra il ricordo commosso e la memoria sentita si alza anche qualche voce di contrasto, di denuncia. Il Consigliere Comunale Udc Libero Gioveni intende infatti far stringere l'occhio dell'opinione pubblica su di una questione attinente all'argomento.

L'anno scorso, in occasione del 105° anniversario, Gioveni aveva infatti proposto di rinominare il tratto del Viale San Martino compreso tra Viale Europa e Villa Dante "Via 28 Dicembre 1908", proprio in ricordo del tragico sisma che traumatizzò il centro urbano dello Stretto all'inizio del secolo scorso. L'area scelta per l'intitolazione è uno degli spazi simbolo della ricostruzione di Messina dopo il terremoto: il Quartiere Lombardo (il quadrilatero inteso fra Via La Farina, Viale Europa, Via Catania e Via Roosevelt) infatti fu il primo ad essere nuovamente assemblato grazie ai finanziamenti provenienti dalla famosa Opera Pia Lombarda che diedero vita ad un orfanotrofio, un asilo ed un complesso abitativo antisismico.

L'idea del Consigliere Udc aveva incontrato anche l'entusiasmo del Sindaco Accorinti ma, come denuncia lo stesso Gioveni, ad oggi l'iter non è ancora partito. "Questo breve tratto di Viale San Marino", si legge nella nota, "rappresenta l’unica strada cittadina (la più importante e centrale del Quartiere Lombardo) che negli anni a venire potrebbe rievocare in modo concreto quel triste giorno di dicembre di inizio secolo. Fa davvero specie pensare che in città non esista via, strada, piazza, slargo, vicolo che ricordi proprio quel giorno che cambiò in tutti i sensi la storia e le caratteristiche della città e dei messinesi".

Gioveni chiude il documento in toni speranzosi e allo stesso tempo decisi, spiegando come sia essenziale "spronare nuovamente l'improduttivo assessore alla Toponomastica e alla cultura Tonino Perna che, avviando l'iter per l'intitolazione, potrebbe di certo lasciare alla città il primo vero "segno epocale" del più grande evento luttuoso della storia messinese".

Claudio Panebianco