Barcellona, arrestato ex assessore Coppolino. Divieto di dimora per il sindaco

L'ex assessore Angelo Coppolino faceva pressioni su tecnici e amministratori compiacenti del Comune di Barcellona per nascondere macroscopiche difformità e conseguenti illeciti edilizi. False attestazioni, omissione di accertamenti, velocizzazione indebita delle relative pratiche, omissione di atti dovuti, in sintesi, le condotte che, dietro la sapiente regia di Coppolino il quale in tal modo ne traeva un ingiusto vantaggio patrimoniale, venivano perpetrate dagli indagati animati dalla speranza di ottenere futuri vantaggi.

Ecco i motivi delle otto misure cautelari emesse nei confronti di amministratori e funzionari del Comune del Longano. Ad eseguirla l'ordinanza i poliziotti del Commissariato locale; ad emetterla il giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Barcellona, Fabio Gugliotta. L’attività investigativa, coordinata dal procuratore capo Emanuele Crescenti e dal sostituto procuratore Matteo De Micheli, ha presso il via nel 2014.

Intercettazioni telefoniche, acquisizione di tabulati, sopralluoghi, analisi e sequestro di documenti ed edifici sono alcuni degli strumenti investigativi che hanno permesso di muovere specifici addebiti a carico di:

1) Angelo Coppolino (ex assessore allo Sport e Politiche Giovanili Sportive, Industria, Caccia e Pesca, Servizi Demografici e Toponomastica, Rapporti con i Quartieri, Programmazione e Manutenzione Impianti Sportivi) in carcere per concussione, induzione indebita di dare o promettere utilità, abuso d’ufficio e falso.

2) Salvatore Di Pietro (vice comandante della Polizia Municipale) sospeso da ogni ufficio ricoperto all’interno del Comune per falso ed abuso d’ufficio induzione indebita di dare o promettere utilità.

3) Carmelo Rucci (funzionario dell’Ufficio Tecnico Edilizia Privata, Concessioni Edilizie e Sanatoria) ai domiciliari per concussione, induzione indebita di dare o promettere utilità, abuso d’ufficio e falso.

4) Bruno Isgrò (architetto): divieto di esercitare la professione per 6 mesi, per falso ed abuso d’ufficio.

5) Francesco Livoti (tecnico comunale) sospeso da ogni ufficio ricoperto all’interno del Comune per falso ed abuso d’ufficio.

6) Giuseppe Bonomo (tecnico comunale) sospeso da ogni ufficio ricoperto all’interno del Comune per falso ed abuso d’ufficio.

7) Santi Alligo (ex segretario generale): obbligo di dimora nel Comune di residenza per uso di atti falsi e favoreggiamento personale.

8) Roberto Materia (sindaco): divieto di dimora e di ingresso nel Comune di Barcellona per abuso d’ufficio, la cui condotta è rappresentata dall’avere revocato illegittimamente l’incarico dell’allora comandante della Polizia Municipale.

"Sono assolutamente sereno – dice Materia -, di quella serenità che nasce dall’intimo convincimento, dalla consapevolezza, di avere agito sempre all’interno del percorso tracciato dalla legge, non soltanto in questa vicenda ma in tutta la mia esperienza di vita. A questa consapevolezza si accompagna la fiducia che ho sempre riposto nelle Forze di Polizia e nella Magistratura e che riconfermo anche in quest’occasione. Difenderò la mia posizione, la mia dignità di politico e di uomo, nelle sedi deputate, sostenuto da questi pensieri e dalla professionalità dei miei avvocati, fiducioso, dunque, di poter chiarire tutto in breve tempo. Rassicuro tutti, infine, che l’attività della giunta municipale, temporaneamente presieduta
dal vice sindaco, continua regolarmente nei modi previsti dalla legge".