Terremoto Eolie, sempre più vivace l’attività sismica sul basso Tirreno

La scossa di terremoto, di magnitudo 4.3 Richter, registrata la notte scorsa davanti l’isola di Salina, si è localizzata in un area dove di recente si sta riscontrando un notevole incremento dell’attività sismica. Con periodiche scosse, di debole e moderata intensità, seguite a breve da repliche, a bassa intensità. Secondo alcuni sismologi, questo incremento dell’attività sismica in prossimità dell’arcipelago eoliano, potrebbe spiegarsi con uno spostamento, verso nord, delle zone di massima compressione, fra la placca europea e quella africana, che continua ad avanzare a velocità più sostenuta. Ipotesi supportata anche dalla presenza di un vulcanesimo piuttosto attivo in loco, come si evince dalla recente e prolungata eruzione dello Stromboli. In sostanza il basso Tirreno oggi sarebbe la principale sede di scontro tra la placca europea e quella africana. Questi spostamenti delle placche tettoniche incentiverebbero le deformazione delle masse rocciose, accumulando energia potenziale all’interno delle singole faglie dell’area eoliana, in particolare quella famosa che scorre limitrofa all'isola di Vulcano, che si tramuta in energia cinetica con l’avvenimento dei terremoti.

Daniele Ingemi