Nuova colata di cemento a S. Licandro. In Consiglio comunale un piano di lottizzazione targato De Cola

Una nuova colata di cemento potrebbe presto interessare un versante della collina di San Licandro. E’ infatti pronto a fare il suo ingresso o meglio ritorno in Consiglio Comunale il “Piano di lottizzazione convenzionato 197/C”, contenuto nella delibera che vede come proponente l’assessore all’Urbanistica, Sergio De Cola.

Il piano di lottizzazione di San Licandro in questione ha un’origine lontana, dettagliatamente spiegata nel provvedimento istruito dal Dipartimento Politica del Territorio, ma la particolarità sta nel fatto che l’Aula consiliare di Palazzo Zanca ha già esaminato e bocciato quel piano nel dicembre 2012.

Tuttavia, dopo il “no” del Consiglio comunale, la Società Casamica Immobiliare Srl (ex ditta Eredi Mastroeni Antonina) – che ritiene aver subito un torto a causa di quel diniego – ha chiesto di poter nuovamente riportare il piano all’attenzione dei consiglieri. E lo ha fatto non con le buone maniere ma con le “cattive”, presentando cioè due atti di diffida e messa in mora con cui ha intimato al Comune di approvare il Piano di Lottizzazione e minacciando di adire le vie legali per ottenere un risarcimento dei danni.

Nel frattempo, nel febbraio 2013, approfittando dello stop alla delibera 97/C del Consiglio , anche la società Cooperativa Habitat 2000, la cui istanza di lottizzazione nella stessa area era stata inizialmente respinta perché presentata in un tempo successivo rispetto a quella presentata dall’ex ditta Eredi Mastroeni, tornava a bussare alle porte di Palazzo Zanca e proponeva il riavvio dell’iter istruttorio del programma costruttivo.

Messa alle strette, nel maggio 2013, l’amministrazione comunale- al tempo rappresentata dal commissario straordinario Luigi Croce – dava alla società Cooperativa Habitat 2000 e alla Società Casamica Immobiliare Srl, «ai sensi delle vigenti disposizioni di legge», comunicazione «di avvio del procedimento di revoca delle delibera 97/C con contestuale riproposizione di un nuovo atto deliberativo , contenente – oltre alla revoca- il rigetto dell’istanza presentata dalla società Cooperativa Habitat 2000, e l’approvazione del progetto presentato dalla ditta Eredi Mastroeni Antonina Società Casamica Immobiliare Srl oggi Società Casamica Immobiliare Srl»

Ed è esattamente questo, oggi, l’oggetto della delibera proposta da De Cola, destinata a creare qualche polemica. L’ex accorintiana Nina Lo Presti è pronta a dare battaglia in Aula sul provvedimento considerato illegittimo per una serie di motivi che illustrerà ai colleghi, dopo aver studiato ed approfondito la materia per settimane . Pronta a seguirla anche l’altro ex accorintiano, Gino Sturniolo, il quale incalzerà l’amministrazione sull’aspetto politico del provvedimento. Mugugni si registrano anche fuori dal palazzo sulla nuova gettata di cemento in una delle zone più a rischio della città dal punto di vista idrogeologico.

L’ex presidente della V circoscrizione, Alessandro Russo, si chiede «se non sarebbe stato più opportuno procedere ad una moratoria complessiva delle nuove lottizzazioni in città, non solo a San Licandro. Non per "fermare l'impresa edilizia – spiega- bensì per darsi un tempo (5, 6 mesi o anche di più) sufficiente a rivalutare tutte le autorizzazioni edilizie che sono state approvate nei decenni scorsi e che oggi andrebbero messe in relazione al nuovo e superiore interesse della comunità di tutelare il territorio».

Secondo l’esponente del Pd sarebbe più corretto «approvare la perimetrazione della "salva colline" e vedere di escludere, dalla nuova perimetrazione, tutte quelle realizzazioni edilizie e quelle lottizzazioni che sono previste al di fuori».

Per Alessandro Russo, si tratterebbe di «un atto politico di importanza capitale, per Messina. Un atto– conclude- che tutti ci aspetteremmo da questa Amministrazione».

L’esecutivo di Palazzo Zanca è pronta a farsi scudo con una giustificazione ripetuta spesso anche da quelli che c’erano prima, e cioè che c’è la necessità di evitare l’insorgere di danni a carico dell’amministrazione.

E, così, intanto, in attesa che il “salva-colline” possa trovare concreta applicazione ed il nuovo Prg venga alla luce, le colline continuano ad essere cementificate.

Danila La Torre