Accorinti 2013-2016: quel che resta della rivoluzione delle buone intenzioni

Tre anni sono abbastanza per giudicare l’operato di un’amministrazione. Superato il traguardo del metà mandato non c’è dubbio che le buone intenzioni del 2013 non sono bastate per realizzare la rivoluzione. Anzi non sono bastate neanche per iniziarlo il cambiamento. Accorinti è convinto che basti avere il cuore puro, il migliore dei programmi e la buona volontà perché le cose cambino. E’ certo che basti annunciare una rivoluzione perché si concretizzi. Non è interessato al percorso che dalle parole porta ai fatti, eppure c’è un abisso tra una dichiarazione d’intenti ed una delibera.

Potremmo procedere per immagini parallele dal 2013 al 2016, scopriremmo due binari che non s’incontrano mai.

Giugno 2013– Il sindaco acclamato dalla folla varca a piedi scalzi la soglia di Palazzo Zanca e due giorni dopo elimina i tornelli tra gli applausi

Giugno 2016– A Palazzo Zanca entra chiunque, dai venditori di chincaglierie ai cani randagi ma per accedere alla stanza del sindaco, rispetto al passato, ci sono ben due filtri in più e tre porte chiuse con tanto di custodi.

Giugno 2013– Lo slogan è: libereremo la Rada San Francesco, sposteremo le navi al Norimberga e cesserà la schiavitù ai tir

Giugno 2016– I 40 anni di battaglie si sono ridotti a pochi giorni di scaramucce sul cavalcavia dove il sindaco, nel luglio 2014, ha fermato i tir a mani nude. Oggi è tutto come prima e non una sola battaglia è stata né giocata né vinta (e sorvoliamo sulla flotta comunale….)

Giugno 2013-Lo slogan è: il dissesto è nei fatti, diremo chi sono i responsabili

Giugno 2016- La Corte dei conti continua a dirci che il dissesto è ancora nei fatti ma l’amministrazione ha cambiato idea e si diletta con un Piano di riequilibrio in perenne modifica e trasformatosi in leggenda metropolitana

Giugno 2013– Lo slogan è: massima partecipazione

Giugno 2016– nessun’assemblea, un solo raduno in occasione dei 100 giorni poi più nulla. Sporadiche riunioni nei quartieri periferici con i consigli di circoscrizione.

Giugno 2013- Lo slogan è: i servizi sociali sono all’anno zero,via le coop dal settore.

Giugno 2016- come sopra.

Si potrebbe procedere all’infinito con le immagini parallele, nel frattempo le cose normali, la cosiddetta “ordinaria amministrazione” che è il compito di chi viene eletto, viene spacciato per evento epocale e straordinario.

Per comprendere la parabola avvenuta in questi 3 anni basterebbe raffrontare le foto della prima giunta, quella targata 2013 e quella di oggi, giugno 2016. L’anima rivoluzionaria è ridimensionata ai minimi termini, a favore del prevalere di altre anime, che nulla hanno a che vedere con il progetto iniziale. Dal 2013 ad oggi fuori Todesco, Cucinotta, Mantineo, Panarello, Perna. Gli ultimi ingressi, a scapito di Panarello e Perna (due accorintiani di ferro) sono Eller ed Ursino. Il nuovo leader della giunta è il toscano dal cuore che batte per Renzi, tecnico dalle fantasiose cravatte ma dalla mentalità asburgica e rigorosa che con Accorinti e CMdb ha in comune solo l’uso quotidiano dello zainetto. Daniela Ursino prende le deleghe dei due “fedelissimi” Perna e Panarello, è concreta ed è una che fa le cose, se chiedete ai big dei partiti piace a tutti, ma non è chiaramente una “figlia” del movimento.

Proviamo a raffrontare le immagini di Accorinti acclamato nell’isola pedonale di Via dei Mille e andiamo oggi a passeggiare lì… Raffrontiamo la parata dei nuovi mezzi di Messinambiente, strombazzanti per le strade invase dai rifiuti. Confrontiamo le battaglie decennali di Accorinti e Ialacqua per l’ambiente con il loro giubilo perché il Tar ha rimesso in pista la discarica di Pace. Rileggiamo gli annunci per la Fiera e ricordiamoci che quest’estate sarà chiusa perché l’amministrazione non ha presentato proposte.

Chiediamoci cosa di concreto è stato fatto per i turisti, per valorizzare il nostro patrimonio (con siti come la Galleria Vittorio Emanuele e le scalinate dell’arte ridotti a letamai), confrontiamo le promesse di Mantineo e le proteste dei lavoratori. Mantineo e Accorinti non una sola volta hanno messo piede a Casa Serena. Andiamo a riguardarci Accorinti al Taormina Film Festival, mentre dichiara a Richard Gere che la Casa di Vincenzo ospita i senzatetto ma omette di dire che la struttura è chiusa da 7 mesi ed è padre Pati, a sua spese, ad ospitarli a Collereale.

Ricordiamo le dichiarazioni di Accorinti e Signorino nel gennaio 2015: a febbraio faremo il previsionale e poi il consuntivo 2014 e non dimentichiamo come poi è finita nella realtà. Riguardiamo le interviste alle tv nazionali quando ad ottobre in piena emergenza Accorinti dichiarò d’aver visto l’acqua scorrere nei rubinetti.

Non basta annunciare che sarà ripristinata la mensa scolastica, sistemate le caldaie nelle scuole, stabilizzati i precari, affinchè questo avvenga. Non basta annunciare la firma di un protocollo d’intesa affinchè il Palagiustizia Satellite venga realizzato. Nel 2015 hanno chiuso oltre mille attività commerciali. Cosa ha fatto l’amministrazione per il settore? Assolutamente niente. Anzi, è stata sorda ad ogni grido di disperazione per quel che riguarda i canoni Cosap. Nel luglio 2013 l’assessore Ialacqua affidava ai volontari entusiasti il compito di pulire le spiagge. Nel luglio 2016 i volontari non puliscono più le spiagge, perché non è compito loro, ma non lo fa neanche l’amministrazione. Stesso discorso per la manutenzione delle ville, degli impianti sportivi, del verde,delle strade.

Ma c’è di più. Accorinti non è stato incisivo in nessuna delle battaglie chiave. In 40 anni di battaglie ha sempre guidato la protesta, andando fino in fondo alle lotte intraprese. Da sindaco si è come sgonfiato, ha perso tenacia e determinazione, non ha più la grinta del leader. Non ha mai combattuto nessuna delle battaglie fondamentali ed anzi, è stato spesso indefinito ed incerto nelle posizioni, affidando ad altri la guida.

Il caso Piemonte è emblematico. Tranne la lettera d’agosto del 2014 alla Borsellino, l’intervento a settembre alla manifestazione, la battaglia in prima linea l’hanno combattuta gli altri, la deputazione regionale e nazionale, i sindacati, il Comitato. Lui ogni tanto interveniva con un comunicato stampa a cose fatte, e non si capiva neanche bene quale posizione avesse. Un sindaco non può non essere in prima fila per l’ospedale della città dall’inizio alla fine in tutte le sedi. Stessa cosa per l’Autorità portuale. Dal 2014 sporadicamente rilascia dichiarazioni per l’Authority dello Stretto indifferente al fatto che nel concreto la riforma va in altra direzione. Ha lasciato tutto in mano ai deputati, regionali e nazionali, alle associazioni, agli imprenditori ed al presidente Crocetta. Un leader combatte in prima linea e segue con attenzione tutte le fasi della battaglia non può ignorarne le tappe, il percorso, i dettagli. Per Camera di commercio solo sporadiche dichiarazioni, mentre la vicenda Masterplan l’ha lasciata a Signorino. Per la Città Metropolitana dopo aver detto che non era entusiasta si è accollato questa grana ma non basta andare in visita, come ha in programma di fare, nei 108 comuni ai colleghi sindaci per capire quale enorme potenziale di sviluppo sia la Città Metripolitana.

Non c’è stata una sola battaglia che dopo l’annuncio iniziale l’abbia visto presente con fatti concreti fino alla fine, al momento della vittoria o della sconfitta.

Infine, la protesta non si è trasformata in proposta ed è rimasta tale. Ma quando la protesta vince e si siede sulla più alta poltrona della città ma manca la fase successiva, quella della costruzione, viene vanificata la rivoluzione.

Restano solo le parole, le più belle parole del vocabolario e le migliori intenzioni del mondo.

Rosaria Brancato

Nota di redazione: anche quest’anno, come nel 2014, in occasione del primo anniversario, abbiamo chiesto ad Accorinti un’intervista per fare il bilancio di questi anni di mandato. Ci siamo rivolti all'ufficio stampa del Comune, il 14 giugno, specificando che avremmo dovuto realizzare l’intervista entro il 22 giugno, al massimo il 23, per poterla inserire nella pagina speciale del 24, giorno dell’anniversario. Il 21 giugno il sindaco ci fa sapere di non poter rilasciare interviste prima del 24 pomeriggio, in modo da metterla on line dopo le 20.30, dal momento che sarebbe stato ospite di Punto Franco a Rtp e non voleva rilasciare altre interviste prima di quella in esclusiva. Del tutto superfluo evidenziare come nello speciale dedicato al terzo anniversario e pubblicato il 24 mattina non avrebbe alcun senso inserire l’intervista video la sera. Così come nel 2014, quando Accorinti non rilasciò a Tempostretto alcuna intervista, anche nel 2016, siamo spiacenti per i lettori, ma non sarà possibile avere le dichiarazioni del primo cittadino.