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Servono 350mila euro per aprire la cripta del Duomo. Ma la Curia non ce li ha e la Regione non può darli

Non è una cifra dell’altro mondo, anzi è quasi nulla rispetto alla possibilità di rendere fruibile uno splendido bene storico-artistico, l’ennesimo tesoro negato alla città. Per recuperare la cripta del Duomo serve una cifra compresa tra i 300 e i 400mila euro ma la Curia non ce li ha e la legge europea vieta all’assessorato regionale ai Beni Culturali, che è l’organo tecnico competente, di usarli per opere monumentali della Chiesa. Non era così, per fortuna, tra il 1999 e il 2000, quando furono stanziati 4 miliardi di lire per l’impermeabilizzazione. La cripta si riempiva per oltre un metro di acqua nell’arco di appena un’ora, adesso grazie a quei lavori è asciutta anche perché l’acqua che resta viene incanalata meccanicamente con l’ausilio di alcune pompe montate in quell’occasione.

Coeva alla fondazione normanna del tempio sovrastante (1081), realizzata per volontà del Re normanno Ruggero II, le volte a crociera sono sorrette da antiche colonne da riutilizzo di epoca greco-romana e bizantina provenienti da antiche strutture cittadine, mentre i capitelli sono di puro stile romanico.

“C’erano quattro livelli di pavimento – spiega il sovrintendente Rocco Scimone -, dal più antico, con semplici lastre di granito che risalgono al 1300, fino al più recente del 1800, che fu necessario smontare. Sono stati catalogati e ora sono ospitati dal Seminario Arcivescovile San Pio X, almeno il 60 % può essere rimontato. Il progetto per rendere la cripta sempre fruibile c’è, il problema sono i fondi. Basterebbe fare un solaio rovesciato per lasciare un’intercapedine e far defluire l’acqua automaticamente e lì sopra montare il pavimento esistente. Poi servono aggrappamenti agli stucchi perché sono molto spessi. Subito dopo il terremoto furono fatti interventi scriteriati, che adesso non è il caso di eliminare perché sarebbe molto delicato, c’è anche una trave enorme che tiene sotto l’altare maggiore”.

Tutto confermato dal delegato diocesano alla cattedrale, mons. Giuseppe La Speme, che è anche l’economo dell’Arcidiocesi: “Non abbiamo le potenzialità per affrontare un intervento del genere – afferma – ma probabilmente si può raggiungere l’obiettivo che tutti desideriamo, vale a dire l’apertura permanente della cripta, integrando e dialogando con gli enti preposti. Ci piacerebbe poterla aprire subito ma non è una questione di volontà, ce lo impone la prudenza e la sicurezza. Serve un lavoro di restauro e consolidamento delle volte, degli stucchi che sono stati inseriti dal 1600 man mano che sono andati distaccandosi, oltre alle parti in cemento armato aggiunte in occasione dei vari terremoti per consolidare la struttura superiore della cattedrale. E poi c’è stato il problema della falda acquifera, che ora è finalmente risolto. La cripta è bellissima ma negli anni è stata tormentata. Finora abbiamo potuto fare solo degli eventi occasionali, ad esempio aprendola per alcune iniziative di ‘Fede, Arte e Musica’, anche con l’obiettivo di stimolare forze e sinergie in vista di un intervento solido e definitivo. Immaginiamo un utilizzo non solo liturgico, com’è stato fino alla fine dell’800 ma anche artistico, destinato ad eventi ed altro in sintonia con la bellezza e la natura del luogo”.

Il tema è stato sollevato, ancora una volta, dal Fai, il Fondo Ambiente Italiano, che già nel 2009 aveva scelto la Cripta per le consuete giornate di primavera. In quell’occasione fu il bene più visitato in Italia ma ogni anno, a Messina, le giornate Fai riscuotono un grandissimo successo. “Speriamo di vedere tanta gente anche quest’anno – dice la presidente del Fai Sicilia, Giulia Miloro -. La cripta è un luogo meraviglioso, chiunque la vede rimane a bocca aperta ed è un delitto che rimanga chiusa. Il nostro obiettivo è quella di rimetterla di nuovo in luce, sperando che stavolta apra per sempre. Il Fai non è solo la giornata di primavera, è anche i ‘luoghi del cuore’ e tanto altro. Se ci fosse una grande mobilitazione, potrebbero arrivare i finanziamenti che servono, anche se il Fai non ne ha così tanti ma li raccoglie e li ridistribuisce. Voglio ringraziare in particolare i ragazzi delle scuole. Con l’entusiasmo che li contraddistingue sono certa che faranno rispettare le nostre bellezze infinite di cui spesso gli adulti si dimenticano”.

La cripta sarà aperta sabato 19 e domenica 20 marzo dalle 9.30 alle 17.30. Venerdì 18 marzo, dalle 8.30 alle 13, anteprima solo per le scuole. Visite guidate a cura degli apprendisti ciceroni delle scuole Petrarca, Drago, San Francesco di Paola, Cannizzaro-Galatti, Evemero e Castanea e degli istituti superiori Ainis, Quasimodo e Seguenza, con accompagnamento musicale a cura dei giovani musicisti del liceo Ainis di Messina e dell’Istituto comprensivo ad indirizzo musicale Genovese di Barcellona.

(Marco Ipsale)