Antonio Di Pietro incontra gli studenti. Per il leader Idv “scontata” la presentazione di un proprio candidato a palazzo Zanca

Una visita non in qualità di leader di Italia dei Valori, né tantomeno di uomo politico, ma solo in veste di testimone di una delle pagine più importanti della storia italiana recente. E’ così che Antonio Di Pietro si è presentato agli studenti che questa mattina hanno gremito l’aula Magna della Facoltà di Scienze Politiche dell’Ateneo peloritano per il seminario dal titolo “Tra passato e presente: corruzione, pubblica amministrazione e istituzioni politiche nella storia italiana tra Ottocento e Novecento”. Un incontro atteso non solo dal “popolo accademico” ma anche dai rappresentanti della stampa che hanno aspettato con pazienza l’arrivo di Di Pietro (oltre un’ora di ritardo) per rivolgergli inevitabili domande riguardo l’attuale situazione politica, alla luce soprattutto dei recenti risultati amministrativi (su tutti Palermo, dove il leader è atteso nel pomeriggio).

Un’attenzione che, almeno ufficialmente, il rappresentante dell’Italia dei Valori, accolto anche un gruppo di lavoratori Servirail, ha mostrato di aver poco gradito. Di Pietro, infatti, dopo essersi soffermato qualche minuto con i cronisti, una volta “conquistata” la cattedra, con cipiglio da perfetto insegnante, ha invitato fotografi e telecamere «ad andare a fare una passeggiata. E’ una lezione universitaria non una conferenza stampa». Dichiarazioni “alleggerite” qualche minuto più tardi: «Mi scuso per quanto detto prima ma non mi aspettavo una tale attesa». Superato l’impatto iniziale, l’ex-pm, faccia a faccia con gli studenti, ha iniziato a raccontare cosa abbia rappresentato per il Paese la vicenda “Mani Pulite”. Un ampio intervento, preceduto dalla lezione del professore Giuseppe Astuso, ordinario di Istituzioni Politiche all’Università di Catania, durante il quale il rappresentante di Idv si è soffermato ad evidenziare il ruolo “malato” svolto in quegli anni dalla politica nel sistema dell’amministrazione pubblica e il nuovo metodo di indagine messo in atto dalla magistratura per portare alla luce il sistema delle “mazzette”.

Tornando invece all’aspetto politico, affrontato con i giornalisti prima dell’ingresso in aula magna, Di Pietro si è soffermato sulla questione regionale: «Si vota ad ottobre, e si deve votare ad ottobre perché non c’è più un governo di fatto nel momento in cui chi è al governo ha già detto che deve dimettersi, quindi di fatto non può più governare. L’Idv – ha aggiunto Di Pietro – punta a una coalizione che sia coerente a livello nazionale e a livello regionale perché questi partiti che saltano sul carro del vincitore da una parte all’altra sono una delle cause per cui c’è disaffezione da parte dei cittadini nei confronti della politica».

Di Pietro ha infine evidenziato che «l’Idv ha votato contro il patto di stabilità perché riteniamo che un padre di famiglia è certamente colui che si preoccupa di tenere i conti a posto, crediamo che per far quadrare i conti non si arriva con la logica ragioneristica ma con scelte selettive sia sul fronte delle entrate che delle uscite». Sul fronte Messina, infine, per il leader dell’Italia dei Valori appare più che scontata la presentazione di un proprio candidato. (EDP)

(FOTO STURIALE)