La Cartour da domani cambia orari e sarà caos. Accorinti: “Subito un incontro”

Da domani la Cartour cambia orari e la via la Farina tornerà ad essere invasa dai tir nelle ore di punta, con gravissimi disagi anche nel viale Europa.

Nei giorni scorsi infatti la Cartour (vedi articolo allegato) ha stabilito nuove tabelle orarie che resteranno in vigore da domani fino al 6 luglio, ribaltando completamente gli attuali scenari del traffico, di per sé già caotici.

Mentre la città è in attesa del completamento del secondo attracco ed alle prese con i ricorsi inoltrati al Tar da Caronte-Tourist, Bluferries e da domani la via La Farina e il viale Europa saranno letteralmente invasi da fiumi di camion diretti ( o provenienti) al molo Norimberga, nelle ore di punta.

Fino a oggi le corse da Messina sono due, tutte notturne per evitare disagi alla circolazione urbana: una con partenza all’una di notte (o alle due) ed un’altra alle 23.45, con arrivo a Salerno 9 ore dopo. Da Salerno invece le navi partono alle 10.00 e alle 14.00, con sbarco a Messina in serata.

Da domani si cambia registro.

Tabella con i nuovi orari alla mano scopriamo che le partenze previste da Messina dal lunedì al venerdì sono all’una di notte (o alle due) ed alle 15.00. Il sabato sono previste due partenze, alle due e alle 14.00 e la domenica alle 14.00 ed alle 23.00.

In base alla nuova tabella oraria i tir, per essere alle 15 al molo Norimberga, attraverseranno la via La Farina, e presumibilmente il Viale Europa dalle 13 fin oltre le 14.00, in piena ora di punta, in un’arteria ad alta densità di traffico urbano e dove ci sono scuole. Lo stesso caos avverrà in senso inverso. Perché, sempre in base ai nuovi orari da domani le navi che partiranno da Salerno attraccheranno al molo Norimberga alle 11 del mattino, riversando fiumi di tir in pieno centro.

Di fatto, in entrambe le corsie della via La Farina, nelle ore di punta, si rischia l’inferno, basti infatti pensare che la media dei tir è di 90/100 ad imbarco. Nel 2013 sono stati oltre 90 mila i mezzi pesanti imbarcati su Cartour, su un totale di 760 mila movimentati tra porto storico e Rada San Francesco (quindi senza considerare Tremestieri), una percentuale del 12% del totale.

“Chiederò subito un incontro alla società- tuona il sindaco Accorinti- Noi non eravamo a conoscenza di queste modifiche negli orari, non siamo stati avvisati. Abbiamo un’idea diversa della città a quanto pare. Dobbiamo trovare una soluzione che metta al centro l’uomo. Ci dobbiamo sedere intorno ad un tavolo, qualcuno deve fare un passo indietro, da 15 anni faccio una battaglia anti-tir, non mi fermerò certo adesso”.

La schiavitù ai tir cambia geografia e si sposta al Molo Norimberga, e tutto avviene nel silenzio, perché tutti i riflettori finora sono diretti su Tremestieri e sull’ordinanza anti-tir. Invece da domani e per i prossimi cinque mesi ogni giorno decine e decine di mezzi pesanti si riverseranno in centro nelle ore di punta.

“E’ una beffa vera e propria- commenta Michele Barresi, Orsa- perché mentre con l’ordinanza dell’amministrazione si cerca di fare tanto per affrontare il problema, gli armatori indisturbati modificano gli orari. Quest’operazione si può fare quando la via don Blasco sarà completata, non certamente adesso. Chiederemo di tornare agli orari notturni, una città non può essere asservita alla schiavitù ai tir”.

Eppure un anno fa l’ex commissario Croce ed il dirigente Mario Pizzino inviarono una lettera alla società proprio per ribadire la necessità di orari notturni per evitare disagi e pericoli alla città.

“Si va indietro invece di andare avanti- rincara la dose Saro Visicaro, Movimento la nostra città- Quella lettera non è stata tenuta in nessuna considerazione e a quanto pare neanche adesso l’amministrazione è stata interpellata o informata. Ma il problema è un altro: il Comune non ha ancora un rappresentante nel Comitato portuale ed è quella l’unica vera sede nella quale si possono prendere le decisioni determinanti per la lotta ai tir. Il Comune non ha alcun ruolo incisivo se non siede nel Comitato e lo stiamo vedendo tutti i giorni”.

Rosaria Brancato