Il georadar conferma:c’è una chiesa sotto l’edificio esistente. Sabato ulteriori ricerche

Un altro passo importante verso la riqualificazione del Monastero di S. Maria di Gesù Superiore, sul Viale Giostra. Tre tecnici del CNR – Centro Nazionale Ricerche, sezione di Messina – hanno fatto un’ ispezione tramite georadar dei resti visibili della cripta e della Chiesa. I sensori hanno confermato le ipotesi già ventilate in questi mesi, rivelando le mura di ulteriori locali sotto la struttura in superficie. Gli studiosi non sono potuti andare oltre, visto che il georadar utilizzato non permetteva di permetteva di sondare il terreno oltre i tre metri di profondità. Si ipotizza che i locali sottostanti appartengano alla chiesa eretta in epoche precedenti. Per dare informazioni più certe i tecnici del CRN hanno bisogno della planimetria dell’edificio, ai quali il Presidente del Consiglio Comunale Giuseppe Previti si è offerto di procurarla questo lunedì. Intanto è stata già stabilita la data per una seconda introspezione. Sabato prossimo gli esperti del CNR saranno nuovamente al lavoro per una seconda introspezione, stavolta con un georadar più potente, capace di penetrare il terreno per una misura che va dai sette ai dieci metri.

Il sito del Monastero da circa un anno è stato ripulito e preso in cura su iniziativa di Previti, in polemica con la scarsa cura che a quanto pare la Soprintendenza ai Beni Culturali di Messina ha riservato all’area. Il Monastero è stato casualmente “riscoperto” nel febbraio del 1989, per opera della ditta che stava eseguendo i lavori per la costruzione della corsia laterale del viale Giostra. Vennero alla luce, in quell’occasione, i luce i resti del convento eretto nel 1855, a seguito delle alluvioni che coprirono per intero il vecchio monastero del 1166, e parte della chiesa costruita nel 1886 da padre Luigi Castiglione da Bronte. Divenne in seguito famoso dopo che alcuni storici avanzarono l’ipotesi che Antonello da Messina sia sepolto in qualche cripta del vecchio Monastero. La tesi trae origine dal testamento dello stesso grande pittore. “Due grosse buche o avvallamenti- spiega Previti – ci danno la conferma che, sotto il pavimento della chiesa visibile, c’è quella del quattrocento e, sotto questa la relativa cripta ove molti, compreso lo scrivente, ritengono sia la sepoltura di Antonello da Messina”.

Mentre per quanto riguarda la parte più recente del monumento, racconta: “Sull’antico sito fu, infine, realizzata una chiesa barocca e aperta al culto fino al 1934, anno in cui venne inaugurata la chiesa attuale costruita su terreno donato dal proprietario Barone Marullo di

Condojanni. L’attuale chiesa parrocchiale di S. Maria di Gesù Superiore, sorge vicina all’antico sito, sul lato opposto del torrente, adiacente alla sede AMAM.

Della descrizione del La Corte Cailler tramandataci alla fine dell’Ottocento, oggi il visitatore può ammirare, dopo la campagna di scavi del 1989, un locale di sepoltura, dietro l’altare maggiore, con sedili perimetrali dotati di buche per la raccolta dei liquidi di decomposizione ove venivano sistemati i frati defunti (alcuni scheletri sono stati ritrovati) e una chiesa comunicante con quest’ultimo, a pianta rettangolare. Nella parte centrale dell’area è visibile, un antico pozzo, rimasto sotto il piano di calpestio. Nel 1855 venne recuperato e tutt’intorno fu realizzato un cortile chiuso circolare con muretto a forma di sedile attaccato alla parete, dove i frati, pregando, potevano godere della frescura del piccolo chiostro e del pozzo ove ancora oggi si può attingere acqua fresca. Sono ancora visibili i resti del Monastero e dell’ex refettorio, i cui locali si sviluppano nella parte ovest a monte del chiostro”.

Previti, fermo nell’intento di riaprire alla libera fruizione del pubblico questo luogo straordinario, illustra i progetti per il futuro: “Nel ringraziare tutti coloro che in qualche modo stanno contribuendo alla riapertura al pubblico del sito, (Parroco della chiesa di S. Maria di Gesù Superiore, proprietaria dei luoghi, Padre Roberto Scolaro, il Sovrintendente Arch. S. Scuto, la Dott.ssa Lidia Signorino, dirigente del settore Demanio della Sovrintendenza, i volontari del Movimento Cinque Stelle, della Coop. Trappers, della Legambiente dei Peloritani, del Movimento Cristiano Lavoratori, del F.A.I., l’ATOME3, Messinambiente, il Consigliere Comunale Serra, tanti uomini e donne che in questi mesi hanno dato il loro prezioso aiuto.

E’, d'altronde, nostro convinto desiderio esporre in maniera stabile, nel luogo della “sepoltura” di Antonello, le riproduzioni in scala reale, di tutte le sue opere, realizzando un “unicum” particolare dove sarà possibile “rivisitare” la vita e la morte del grande Artista messinese”. (Eleonora Corace)