Storie di ordinaria emergenza: dal centro alle periferie la spazzatura regna sovrana. FOTO

Spazzatura. Ovunque. Dal centro alle periferie. E più ci si sposta dalle strade principali e più le montagne crescono. I cassonetti in qualche caso neanche si vedono più. Sono finiti sotto i cumuli di sacchi, cartoni, rifiuti. Poi ci sono i punti in cui sono vuoti perché la raccolta ordinaria nonostante le difficoltà sta andando avanti, ma tutto intorno lo spettacolo è ovunque lo stesso. E quei cassonetti vuoti sembrano addirittura un paradosso perché sono il segno di un servizio che c’è ma non funziona, non basta. Proprio a pochi giorni dalla grande festa che l’amministrazione Accorinti ha organizzato per celebrare l’arrivo dei 34 mezzi per la raccolta differenziata e l’imminente avvio del porta a porta in alcuni quartieri, la città è più sporca che mai. Lo era anche una settimana fa, quando i mezzi facevano il loro ingresso trionfale in città, attraversandola da sud a nord strombazzando per far vedere e sentire la ventata di novità. Oggi la situazione è addirittura peggiorata. E al momento però le uniche ventate che si sentono puzzano di immondizia. Lo dimostrano le decine di immagini che raccontano lo scempio che si registra ormai in quasi tutte le vie cittadine. E di certo non potrà essere il porta a porta che inizia i primi di luglio in sette villaggi del I e VI quartiere a risolvere i problemi. Almeno non nell’immediato. Una raccolta porta a porta spinta di certo sarà la strada giusta verso un modo nuovo di gestire i rifiuti. Ma ci vorrà tempo. Intanto i cittadini sono stanchi di combattere con un’emergenza che non finisce mai e che è diventata normalità.

Una situazione che dovrebbe spingere gli amministratori verso scelte immediate e drastiche, soprattutto adesso che i tempi sono maturi e che incalzano alcune scadenze. Il 30 giugno cessa infatti l’ordinanza con cui il sindaco Accorinti ha lasciato fino ad ora la gestione dei servizi di igiene ambientale a Messinambiente, ordinanza che non potrebbe essere più rinnovata. Quindi sarebbe il momento giusto per chiudere i conti con una società che ormai da anni non ce la fa più e che produce solo debiti, che non può fare investimenti, che vive sempre sul filo del rasoio. Incombono anche le prescrizioni date dalla Regione: lo scorso 7 giugno il presidente Crocetta ha firmato un’ordinanza che dava al Comune di Messina 15 giorni di tempo per presentare un piano comunale di raccolta differenziata da avviare inderogabilmente entro il 30 giugno. Si tratta del famoso Piano Aro, pronto ormai da mesi, già passato al vaglio di Regione e Revisori dei Conti, in attesa solo della discussione in Consiglio comunale. I tempi stringono ma il Piano Aro non è ancora stato esitato dalla I Commissione Bilancio e a questo punto il conto alla rovescia incombe. Ma a Palazzo Zanca tutto sembra essere fermo. Il progetto di affidamento della gestione rifiuti all’Amam, anche questo da fare entro fine mese, è stato frenato dai Revisori dei Conti e al momento l’amministrazione non ha presentato nessuna nuova delibera per correggere il tiro sulla scorta delle indicazioni de revisori. In tutto ciò il 30 giugno è alle porte e sul fronte gestionale tutto tace.

Nel frattempo in via Dogali si cerca di tirare fino a quando non arriveranno in cassa i 5,8 milioni che il Comune ha sbloccato venerdì. Tra oggi e domani saranno materialmente disponibili per Messinambiente e subito si provvederà a colmare i troppi buchi lasciati con i fornitori. Il liquidatore Giovanni Calabrò non ha nascosto che passerà almeno tutta la settimana prima di poter vedere la città nuovamente pulita, la società non ha ancora tutti i mezzi che servono per un servizio ordinario e la spazzatura continua ad accumularsi. Alle difficoltà di questi giorni si aggiungono le croniche criticità di una società ormai inadeguata sotto molti profili, dalla mancanza dei mezzi giusti per effettuare una raccolta completa, alle carenze economiche e gestionali. Questioni di cui si continua a parlare mentre le tonnellate di spazzatura sulla strada aumentano.

Francesca Stornante