Operazione Filera. 14 arresti per i furti in centro nel 2012. IL VIDEO

Due bande di ladri che in poco tempo, poco più di sei mesi, avevano messo a segno almeno 14 furti, spartendosi un bottino di circa 150 mila euro. Due bande ben organizzate che avevano svaligiato abitazioni di centro città, grazie a basisti che tutto sapevano degli appartamenti che avevano preso di mira.

Sono scattati stamane all’alba gli arresti della Squadra Mobile nel blitz denominato Filera, battezzato cosí perche’ proprio con questo “arnese” operavano i topi d’appartamento.

La filera è infatti una grossa piastra di metallo con un congegno a vite filettata che consente di scassinare agevolmente la cassaforte. Ub arnese da scasso che furono i criminali della zona di Mangialupi, parecchi anni fa, ad introduttore.

Quattordici gli arresti, per lo più messinesi già noti alle forze dell’Ordine, altri tre gli indagati a piede libero, e numerose perquisizioni che hanno permesso di ritrovare tanti altri arnesi da scasso. Finiscono in carcere Giacomo Nunnari, 34 anni di Messina, Giovanni Nunnari, 25 anni di Messina, Giuseppe Villari, 35 anni di Messina, Giuseppe Arena, 38 anni di Messina, Pietro Ruggeri, 54 anni di Messina, Tindaro Milazzo, 29 anni di Milazzo, Luigi Veltri, 32 anni di Reggio Calabria. Vanno, invece, ai domiciliari Alberto Alleruzzo, 33 anni di Messina, Giovanni Farinella, 29 anni di Messina, Ivan Zoccoli, 42 anni di Messina, Salvatore Arena, 43 anni di Messina, Antonino Allia, 24 anni di Messina, Giuseppe Arena, 39 anni di Messina. Per il messinese Giovanni Privitera, invece, è stata disposta la misura della presentazione alla PG.

“L’indagine è partita dopo il furto in un appartamento. Grazie ad un vicino che ha avvisato il 113, la Squadra Mobile era riuscita a denunciate un ladro in azione, nell’agosto 2012”, racconta la dirigente Rosalba Stramandino. Da lì, mettendo sotto controllo le sue “frequentazioni”, hanno scoperto che quello arrestato non era un malvivente solitario ma aveva dietro una banda ben organizzata, che agiva facendo attenzione anche a eludere gli investigatori, parlando in codice al telefono.

Tenendoli sotto controllo, gli agenti hanno anche scoperto la formazione di una seconda banda, quando dal gruppo principale si stacca una “fronda” a causa di dissidi interni.

Tra i colpi messi a segno anche un furto all’interno della casa di cura Cristo Re, nel novembre 2012, con i ladri ripresi dalle telecamere di video sorveglianza mentre scassinano la colonnina degli snack e i mobiletti del personale. Recuperata una buona parte del bottino.

“Andiamo a mangiare il cocomero?”. “Stasera andiamo a trovare la zia”. Era questo il frasario adoperato dai ladri per preparare i colpi parlando al telefono, sperando di non capire, nel caso fossero intercettati, che stavano preparando dei furti. La vittima veniva individuata dopo aver raccolto le informazioni necessarie: sapute delle vacanze all’estero di un noto professionista, ad esempio, i ladri hanno scelto di entrare in casa sua.

A coordinare l’inchiesta è stato il sostituto procuratore Antonio Carchietti mentre a siglare il provvedimento è stata il Gip Daniela Urbani.