Messina dedica a Pasolini il suo panorama migliore: il belvedere di Cristo Re

Nella notte tra i primi due giorni di novembre del 1975, moriva tragicamente Pier Paolo Pasolini. A quarant’anni dalla scomparsa, l’amministrazione comunale di Messina rende omaggio a un intellettuale dalla fama indiscussa, dedicandogli uno dei panorami più suggestivi della città.
Con la delibera del 24 novembre, dopo il placet della Commissione Comunale sulla toponomastica, La Giunta ha intitolato il belvedere antistante al santuario di Cristo Re al regista, poeta e scrittore che seppe porre al centro del dibattito pubblico italiano degli anni sessanta temi innovativi e radicali, che misero in discussione etichette, giudizi e modi di pensare, suscitando non poche polemiche.
Interprete sensibile e al tempo stesso spietato della società italiana del secondo dopoguerra, pur vestendo i panni di personaggio controverso, amato od odiato senza mezze misure, Pasolini è riconosciuto come una delle figure più influenti del Novecento.
Nel quarantesimo anno dalla sua scomparsa, non sono mancate le iniziative culturali e gli spettacoli in tutta Italia per ricordare il poeta corsaro. A Messina sono stati promossi molti eventi, a partire dal laboratorio teatrale P.P.P. (Progetto Parola Pasolini), fino al festival “Senza Pasolini”, una rassegna dedicata alla poliedricità dell’autore di “Ragazzi di vita”.
Anche i giovani migranti, minori non accompagnati, ospiti del Centro “Ahmed”, hanno portato sul palco della Sala Laudamo un loro tributo a Pasolini. “Vento da Sud-Est”, spettacolo nato nell’ambito del laboratorio teatrale “Progetto Parola Pasolini” curato dalla compagnia DAF – Teatro dell’Esatta Fantasia, oltre a riformulare il tema del viaggio, dell’intruso e del pregiudizio in una dimensione globale immediatamente riconoscibile, rispolvera il “Teorema” creato dal Pasolini regista, che invecchia ma non sfiorisce.
L’autore di “Petrolio” era molto legato alla Sicilia. Nell’estate del 1959, in viaggio in Sicilia per la realizzazione di un reportage, Pasolini restò affascinato dai luoghi e dagli uomini, tanto da decidere di girare alcune scene delle sue pellicole alle pendici dell’Etna. Ne “La lunga strada di sabbia” Pasolini scrive: «Non è mica una chiacchiera che qui profumano zagare e limoni, liquerizia e papiri. Lascio andare Taormina, che è indubbiamente una cosa d'una bellezza suprema (ma dove, come a Positano e a Maratea, io non mi sono trovato bene): posso però affermare che il viaggio da Messina a Siracusa può fare impazzire».
In una Sicilia ormai mutata, Messina dedica al ricordo di Pier Paolo Pasolini la sua terrazza storica sullo Stretto.
Gabriele Quattrocchi