Politica

Tra i grandi Comuni, Messina è quello che spende di più per il soccorso civile

Legambiente stima che solo nel 2019 in Italia ci siano stati 157 cosiddetti “eventi climatici estremi” (allagamenti da piogge intense, trombe d’aria, frane ed esondazioni fluviali) a causa dei quali hanno perso la vita 42 persone.

Enna è la città capoluogo di provincia dove è stata riscontrata la maggiore differenza di precipitazioni nel 2018, rispetto ai valori medi rilevati tra il 2007 e il 2016: 504,8 millimetri di acqua caduta in un anno. Seguono Lecce (455,9) e Oristano (438,2). 3 delle prime 7 città si trovano in Sardegna.

Tra le grandi città italiane, Messina è quella a spendere di più per il soccorso civile: 13,06 euro pro capite, quasi il doppio della seconda in classifica (Venezia con 7,35) e il triplo della terza (Genova con 4,35). I grandi comuni che spendono di meno per questo settore sono Bari (0,19 euro pro capite), Trieste (0,46) e Bologna (0,79).

Spese maggiori o minori non implicano necessariamente una gestione positiva o negativa della materia. Tra le città italiane con più di 200.000 abitanti, non sono disponibili i dati di Palermo e Catania perché alla data di pubblicazione non risultano accessibili i rispettivi bilanci consuntivi 2019.

Analizzando l’andamento degli investimenti in soccorso civile degli ultimi 4 anni, la spesa del comune siciliano è tuttavia diminuita. Tra il 2016 e il 2019 la spesa per soccorso civile del Comune di Messina è diminuita del 18,6%, passando da 16,05 a 13,06 euro pro capite. Tra le città considerate si registra un aumento della spesa a Venezia e Genova, mentre i comuni di Napoli e Firenze diminuiscono leggermente gli investimenti per questo settore.

La ricerca è di Openpolis, che ha estratto i dati dai bilanci dei Comuni, li ha elaborati aggregandoli in voci di entrata e di spesa, e li ha resi disponibili sulla piattaforma.