Bronzi di Riace “in prestito” a Messina, parte la raccolta firme

Una petizione popolare per chiedere il trasferimento temporaneo a Messina dei Bronzi di Riace. L’idea è dei consiglieri di Circoscrizione Paolo Barbera, Alessio Mancuso e Andrea Aliotta, rispettivamente della V, IV, III, insieme all'associazione ambientalista e culturale "EcoDem". Una proposta che nasce sulla scia delle recenti vicende che hanno riguardato le due storiche sculture. I giovani consiglieri e rappresentanti dell’associazione oggi hanno dato il via all’iniziativa con una conferenza stampa di presentazione a Palazzo Zanca. Hanno spiegato come e perché è nata questa idea e soprattutto quanti riscontri positivi potrebbe avere. Intanto partono da un dato inconfutabile. I due Bronzi al momento, dopo una breve parentesi fiorentina, sono ospitati presso il Palazzo Campanella, sede del Consiglio regionale della Calabria. Un luogo non esattamente idoneo a due patrimoni come questi, una soluzione tampone in attesa che venga completato il Museo della Magna Grecia. Quella sarà la casa dei Bronzi di Riace, doveva però essere ultimata nel 2011. Nel tempo varie perdite di tempo e soldi hanno fatto perdere tempo e soldi, ecco dunque che un gruppo di giovani messinesi prova a dire la sua. “Seguendo la vicenda sulle pagine dei giornali anche nazionali abbiamo sentito l’esigenza di fare qualcosa per creare una potenziale opportunità di incremento turistico per la città” ha spiegato Paolo Barbera. Saranno allestiti banchetti per raccogliere le firme che poi saranno sottoposte a tutte le Istituzioni, nella convinzione che tutti possono contribuire a centrare questo importante risultato. “Le due opere potrebbero trovare accoglienza temporanea al Museo Regionale, al Palacultura e in tanti altri posti che abbiamo” ha spiegato Barbera. Attraverso questa operazione crescerebbe l’offerta turistica che la città può proporre ai turisti, ancor di più Messina sarebbe calamita per i visitatori, ricordando che sono circa 500mila i croceristi che sbarcano a Messina durante un anno. Sarebbe dunque un prestito, una volta completato il Museo i Bronzi tornerebbero nella loro terra. Nel frattempo però a Messina troverebbero una sistemazione più degna di quella che attualmente hanno. E si realizzerebbe, anche in modo virtuale, quell’area integrata dello Stretto che per natura dovrebbe puntare allo scambio continuo e reciproco tra le due sponde dello Stretto.