Formazione: la rivoluzione di Crocetta passa dalla rotazione dei dirigenti

La rivoluzione della Formazione continua. Dopo la norma antiparentopoli, l’avvio della collaborazione con la Procura di Palermo, il cambio di marcia nella gestione dell’assessorato, adesso il governatore siciliano Crocetta fa un altro passo avanti ed entra nel cuore degli uffici dai quali dipendono le fortune o le sfortune degli Enti. Da oggi il Presidente ha dato disposizione all’assessorato di “provvedere al trasferimento presso la Funzione pubblica di 60 dipendenti dei 6 dipartimenti che si occupano di formazione”. Si tratta di 53 dirigenti e 6 funzionari che saranno sostituiti nelle prossime settimane, nel frattempo i dirigenti rimasti si occuperanno ad interim del lavoro dei colleghi trasferiti ed il lavoro di controllo e di contabilità verranno svolti dai 65 sportelli decentrati nelle diverse province. I 7 funzionari trasferiti di settore sono: Di Franco, Fiorino, Trentacoste, D’Esposito, Sorce, La Cagnina, Lo Campo.

“Con questo provvedimento- ha dichiarato Crocetta- si mette fine ad una gestione consolidata nel settore formazione che ha coinvolto l’ assessorato, in questi anni, in una serie infinita di scandali. Comincia un nuovo
percorso che dovrà garantire tutti i dipendenti dei vari enti di formazione,ma escludera' gli enti che non sono in regola con le informative antimafia, che non pagano i dipendenti e che non svolgono correttamente i corsi”.

Il messaggio è chiaro, cambiando i dirigenti, ai quali nelle scorse settimane l’assessore Scilabra aveva chiesto di trasmettere dati relativi ad eventuali parentele tra uffici ed Enti senza aver avuto alcuna risposta, si cambiano anche alcune modalità nella gestione del settore finito nel mirino sia della Procura che della Corte dei Conti. La scorsa settimana Crocetta e Scilabra hanno avuto un incontro in Procura con il pool che si occupa dei reati nella Pubblica amministrazione, avviando una collaborazione che durerà nel tempo. La stessa Scilabra, ha incontrato il comandante regionale della Guardia di Finanza Fabrizio Cuneo:per garantire che le attività formative vengano gestite nella massima trasparenza.- ha spiegato l’assessore- La formazione professionale deve essere radicalmente cambiata. Il nostro rigoroso impegno, sia nella delicata fase di accreditamento, sia nella successiva attività di controllo delle attività autorizzate, sarà più efficace se accompagnato da una collaborazione con altri soggetti istituzionalmente preposti a svolgere attività di controllo sulla gestione dei fondi comunitari, come la guardia di finanza”.

L’ipotesi di lavoro allo studio è quella di anticipare le verifiche durante la gestione dei corsi e non in caso di rendicontazione finale come è avvenuto finora.

E’ triste pensare che in Sicilia per garantire la trasparenza e la certezza che la Formazione si svolga con i criteri più idonei per il futuro dei giovani occorra affidarsi alla Procura, alla Guardia di Finanza e scardinare un sistema che è stato devastato da logiche che nulla hanno a che vedere con lo sviluppo e il lavoro. L’assessore Nelli Scilabra, che a dispetto della giovane età che al momento della sua nomina l’ha messa nel mirino delle polemiche, sta correndo come un treno ed ha inviato ispezioni a tappeto, annunciando che saranno revocati gli accreditamenti agli Enti che non daranno risposte adeguate. Finora sono 4 le revoche firmate, Ciapi, Isiae, Infor House e Sicilform. Il vero giallo riguarda l’Ial, ente ceduto dalla Cisl a imprenditori vicini al Pd e al senatore Nino Papania (non ricandidato alle Politiche su decisione della Commissione nazionale del partito). Crocetta e Scilabra hanno chiesto lumi su 20 milioni di euro erogati dal 2011 per pagare gli stipendi, nonostante i lavoratori reclamino stipendi gli arretrati. L’Ial ha risposto all’assessore che i 20 milioni di euro “sono serviti per pagare gli stipendi del 2011 e alcune retribuzioni del 2012” quanto al fatto che i lavoratori lamentano il mancato pagamento degli stipendi è dovuto al fatto che “i finanziamenti per i corsi non erano sufficienti a pagare il personale”.

Gli ispettori della Scilabra continueranno il loro lavoro, nel frattempo ad occuparsi di contabilità, controlli ed erogazione delle somme non saranno più gli stessi dirigenti che lo hanno fatto negli ultimi anni. C’è già chi protesta, anche tra i politici. Chi invece continua a sostenere le decisioni di Crocetta è il senatore Udc Gianpiero D’Alia : "Bene ha fatto il presidente: ora vada avanti, ha il nostro sostegno. Il settore della Formazione va assolutamente salvaguardato, valorizzando soprattutto quelle risorse interne spesso emarginate per motivi di appartenenza politica. A Crocetta rinnoviamo il nostro sostegno per arrivare alle riforme di cui la Sicilia ha sempre più urgente bisogno"

Rosaria Brancato