Il direttore generale Vullo chiude il punto nascita del Piemonte. Dal 15 si partorisce al Papardo

Il direttore generale del Papardo chiude il punto nascita dell’ospedale Piemonte.

Non hanno alcun valore decenni di attività, nulla valgono i MILLE parti l’anno (a fronte di una media pari a meno della metà del Papardo), non conta niente il fatto che l’ospedale Piemonte sia nel cuore della città, a poche centinaia di metri dallo svincolo autostradale e che possa essere considerato la “culla”dei messinesi. Alzi la mano chi non è andato a festeggiare un fiocco rosa o celeste in tutta la sua vita nel reparto del Piemonte. Neanche la legge varata lo scorso ottobre per salvare il nosocomio, ed ancora in attesa di tramutarsi in decreto assessoriale attuativo, è riuscita a salvare il punto nascita dalle volontà del Dg. Niente da fare insomma. Michele Vullo tira dritto per la sua strada e se nell’agosto 2014 aveva già annunciato di voler spostare al Papardo il reparto di ginecologia ed ostetricia del Piemonte per poi virare verso una manovra opposta adesso chiude a chiave la porta.

Con un provvedimento avente per oggetto: sospensione attività di ricovero di ostetrica e ginecologia-punto nascita-pediatria-neonatologia da venerdì 11 a domenica 14, in realtà Vullo annuncia la CHIUSURA dei reparti.

Nella nota infatti si legge “al fine di consentire il trasloco delle unità operative di ostetricia e ginecologia con Punto nascita-pediatria-neonatologia dal Piemonte al Papardo l’attività di ricovero di dette unità presso il Piemonte è sospesa da venerdì 11 dicembre a domenica 14 dicembre con ripresa delle attività giorno 15 presso il presidio ospedaliero Papardo. Rimane inteso che l’attività dell’U.O.C. di pediatria del Papardo resta invariata”.

Il provvedimento è stato trasmesso anche al prefetto ed al sindaco Accorinti.

A margine c’è da annotare che il punto nascita è destinato a traslocare al Papardino, struttura che necessita di una serie di interventi di manutenzione come più volte sottolineato dalla Uilfpl che hanno interpellato l’assessore Gucciardi anche su questa vicenda.

Non si comprende come il punto nascita ed i reparti di ginecologia ed ostetricia nonché neonatologia non siano considerati come reparti collegati al Pronto soccorso generale del Piemonte e come non siano stati inseriti nella legge. In realtà il vulnus è l’assenza del decreto attuativo che avrebbe potuto nel dettaglio indicare i reparti collegati al Pronto soccorso, evitando quindi questo evento traumatico e la smobilitazione. Da Palermo però, nonostante siano trascorsi ben 2 mesi dall’approvazione della legge non giungono notizie di alcun genere, fatto questo che non può rassicurare i messinesi, a maggior ragione dopo la CHIUSURA dei reparti del Piemonte attinenti al punto nascite. Una decisione passata sotto silenzio quando invece avrebbe dovuto suscitare le stesse reazioni fin qui registrate. Invece, ed è il caso di ricordarlo alle ultime due riunioni richieste dal Comitato proprio per questa vicenda, si sono ritrovati solo Accorinti e la deputata regionale Valentina Zafarana.

Salvare il Piemonte equivale a salvarlo tutto, non è pensabile che a farne le spese siano soltanto le mamme e i neonati.

Intanto è così. Domani chiude la culla della nostra città. Nel silenzio di tutti.

Chi vuol partorire vada al Papardo….

Rosaria Brancato