Sette tram “cannibalizzati”. E degli 8 rimanenti, ne vanno in linea solo 5 o 6. LE FOTO

Il servizio di trasporto pubblico è fondamentale in qualunque città, a prescindere dalle isole pedonali. L’amministrazione comunale è riuscita ad aumentare il numero degli autobus in strada, che aveva raggiunto livelli minimi. Dai 15 della scorsa estate, si è passati all’attuale cinquantina, numero ancora insufficiente ma più vicino alla normalità. Pochi giorni fa, l’assessore Cacciola ha annunciato che a breve, tramite l’utilizzo dei contributi regionali, sarà possibile acquistare nuovi mezzi, incrementando il parco bus. La speranza è che gli intenti possano concretizzarsi in breve tempo.

Se il servizio bus è importantissimo per larga parte della città, assume una rilevanza ancora maggiore in centro città il servizio tranviario. E qui vengono le note dolenti. Perché se è vero che il tram è comodo per moltissimi cittadini che vivono gli 8 chilometri di fascia costiera compresi tra i viali Annunziata e Gazzi, è pur vero che ultimamente le attese alle fermate si sono prolungate parecchio. Il motivo è presto detto: quotidianamente vanno in servizio appena cinque vetture, nei giorni fortunati sei, su un totale di otto. E dire che 11 anni fa, quando venne avviata la nuova linea tranviaria, di mezzi a Messina ne arrivarono 15. Nel tempo, però, si è malpensato di operare una manutenzione anomala. I pezzi rotti sono stati sostituiti con i pezzi presi da altri tram, che man mano sono diventati inutilizzabili. Per essere riparati, adesso, ci vorrebbero milioni di euro.

L’obiettivo immediato, dunque, potrebbe essere quello di mettere in linea 7 o 8 vetture al giorno. Per far sì che accada, occorreranno chiaramente fondi destinati alla riparazione di quei tram ancora “recuperabili”. L’importanza del servizio di trasporto pubblico, quello tranviario in particolare, si lega anche alla riuscita dell’isola pedonale che si snoda proprio a ridosso della linea tranviaria. Più persone si riusciranno a portare sui tram, meno automobili ci saranno in centro, più vivibile sarà la città.

"Siamo favorevoli all'isola pedonale – afferma il delegato regionale di Orsa Trasporti, Michele Barresi – ma questa è necessariamente subordinata all'efficienza del trasporto pubblico, pertanto occorrerebbe procedere con gradualità . Per la morfologia del territorio e le specificità dei flussi di utenza, la mobilità cittadina si pernea sull'efficienza del servizio tranviario per il quale occorrono almeno dieci vetture in servizio contro le appena cinque utilizzabili che consentirebbero di soddisfare le necessità dell'utenza con corse cadenzate ogni otto minuti".

Lo scopo è quello di consentire ai cittadini che provengono dalle zone collinari, o comunque esterne alla linea tranviaria, di lasciare la macchina ai parcheggi dei due capolinea, Gazzi e Annunziata, e da lì muoversi con tram. “E’ necessario sfruttare questi parcheggi – conclude Barresi – e non solo i multipiano del centro città. Diminuire le autovetture che si riversano in centro è l’unico modo per decongestionare il traffico”.

(Marco Ipsale)