Reset: “La deputazione faccia squadra sulle infrastrutture e sul Ponte”

Reset torna ad intervenire sulle tematiche legate alla portualità ed alle infrastrutture.

“Il raddoppio del canale di Suez, nell’agosto 2015, ha aperto incredibili scenari di sviluppo poiché ha di fatto raddoppiato anche i traffici delle merci che transitano nel Mediterraneo- si legge in una nota firmata da Alessandro Tinaglia- Queste merci, oggi, attraverso il canale di Suez passando da Gibilterra arrivano in Europa attraverso il Porto di Rotterdam compiendo una traversata lunghissima che allunga i tempi di consegna delle merci oltre che il costo del trasporto delle stesse.Oggi Rotterdam è il più grande e ricco Porto d’Europa. Si comprende quanto sarebbe appetibile e competitivo se dal Canale di Suez le merci approdassero nel Porto di Augusta e da lì, attraverso l’alta capacità (l’alta velocità per i container) ed il Ponte sullo Stretto (potendo usufruire anche di Gioia Tauro) intercettassero l’alta capacità già in esercizio a partire da Napoli per arrivare in Europa”.

Secondo Tinaglia si tratta di un’opportunità che trasformerebbe il Meridione da “palla al piede” a motore propulsore dello sviluppo.

“Sul piatto c’è il cambiamento epocale del Meridione attraverso un’azione di perequazione infrastrutturale. Perché le cose cambino quindi è necessario che l’opinione pubblica si ribelli, che la deputazione Nazionale faccia squadra con quelle dei territori interessati da questa grande opportunità per costruire un Lobby ( la cui accezione negativa esiste solo in italia) capace di contrapporsi alle lobbies che osteggiano la realizzazione di infrastrutture che ci riportino al centro del Mediterraneo. Se agli annunci del Ministro del Rio, che ha di fatto certificato il disimpegno del governo rispetto alla questione meridionale, fosse seguito un folto e copioso lancio di pomodori Pachino oggi forse non staremmo celebrando l’ennesimo funerale del nostro territorio. L’ennesima sperequazione che vede il Governo investire miliardi nel Nord su tratte autostradali inutili ed ignorare investimenti di importi equivalenti capaci di far risorgere il Sud”.