Accorinti “scongela” le dimissioni di Clelia Marano e le revoca l’incarico di esperta. La rottura sui minori migranti

Clelia Marano non è più esperta a titolo gratuito per la consulenza e la collaborazione nelle Politiche di Mediazione Sociale. Nei fatti non lo è più dal giorno in cui ha presentato le sue dimissioni irrevocabili, che risalgono ai primissimi giorni di novembre del 2014 ma erano rimaste chiuse in un cassetto. Formalmente , infatti, la sua collaborazione si è interrotta proprio poche ore fa con il decreto n.931 del 2 febbraio firmato dal sindaco Renato Accorinti.

Un freddo atto amministrativo che revoca l’incarico affidatole il 10 ottobre 2013 e nulla racconta della sua azione in quel di palazzo Zanca; di un lavoro incessante ed infaticabile che non conosceva orario né distingueva tra giorni festivi e giorni feriali; di una dedizione assoluta; e di quel concentrato di competenza, sensibilità ed un’umanità che per un anno intero hanno fatto di Clelia Marano il punto di riferimento dell'esercito di disperati che più o meno quotidianamente bussano- spesso invano – alle porte di Palazzo Zanca per avere risposte dagli amministratori. Lei c’era anche quando non sarebbe stato il suo compito esserci.

La piccola grande donna- così soprannominata per la sua statura minuta e l’encomiabile determinazione- ha dato il meglio di sé nella gestione dei minori migranti. Ha trasformato ogni pratica burocratica per la sistemazione di ogni singolo migrante sbarcato in riva allo Stretto in una missione di vita, ha speso tutto il suo tempo a trovare soluzioni senza mai chiedere niente in cambio, se non la migliore soluzione appunto. Ad un certo punto ha dovuto però scontarsi con il muro della burocrazia e la sordità della politica. Non avrebbe voluto arrendersi ma è stata costretta a gettare la spugna quando le critiche rivolte all’assessore ai servizi sociali Nino Mantineo – preso di mira per il mancato trasferimento in strutture adeguate di circa 96 minori ospitati nella tendopoli Palanebiolo- le sono tornate indietro sotto forma di accusa: «quella di strumentalizzare i minori e i migranti per ragioni politiche o per ambizioni personali».

Dopo il comunicato di Mantineo, il sindaco non spese neanche una parola per l’esperta che lui aveva assolutamente voluto al suo fianco . Interpellato sull’argomento disse solo che gli esperti non sono chiamati a rilasciare interviste e quanto alle competenze del Comune sulla gestione dei minori volle chiudere le polemiche sventolando la circolare Morcone e scrollandosi di dosso ogni responsabilità, ribalzandola direttamente al prefetto.

A quel punto le distanze tra Accorinti e Clelia Marano si sono fatte incolmabili e le sue dimissioni inevitabili. Tre mesi dopo Accorinti ha deciso di “ratificare” le dimissioni di Clelia e quasi contestualmente ha consegnato nelle mani di Mantineo la delega alle politiche delle migrazioni, ribadendo implicitamente ancora una volta da che parte stava. Clelia Marano resta però in prima linea e continua ad aiutare i minori migranti che si trovano in città, collaborando con alcune associazioni che hanno in custodia i ragazzini.

Per una esperta che va ce n’è un’altra che arriva a Palazzo Zanca. Si chiama Grazia Accetta e si occuperà della «consulenza nelle Politiche della Pubblica Istruzione». Come specificato nel decreto sindacale n.940, la docente di Lettere collabora già da oltre un anno con l’assessore al ramo Patrizia Panarello e «la sua presenza è stata preziosa e costante sia per lo sviluppo dei vari progetti del patto territoriale con le scuole cittadine che per i rapporti intrattenuti tra lo stesso Assessorato e i Dirigenti scolastici».

Danila La Torre