Nomine di esperti e gestione poco chiara a Messinambiente, consiglieri all’attacco

Consiglieri comunali decisi a far chiarezza. Le polemiche scoppiate ieri sul liquidatore di Messinambiente Alessio Ciacci non si sono esaurite in aula, ma hanno portato i colleghi del Pd e Gruppo misto Nicola Cucinotta e Antonella Russo ad approfondire la vicenda. La pietra dello scandalo era stata una lettera con cui Ciacci comunicava al presidente della commissione Bilancio Franco Mondello e alla presidente del Consiglio Emilia Barrile l’impossibilità, ancora una volta, di essere presente alla prossima seduta della commissione bilancio a cui era stato invitato. Durante il dibattito sono naturalmente saltati fuori i dubbi e gli interrogativi sulle consulenze che Messinambiente sta distribuendo, sulla poco chiara presenza di Raphael Rossi e in generale sulla gestione della società e del delicato settore rifiuti.

Per capire cosa sta accadendo Cucinotta e Russo hanno fatto una visita nella sede della società per chiedere, come già hanno fatto altri colleghi, di poter accedere agli atti della partecipata. Vogliono poter approfondire alcuni passaggi che ad oggi risultano poco chiari e per farlo servono le carte. Mentre erano negli uffici di via Dogali un dubbio però sono riusciti ad allontanarlo: se infatti fino a ieri non si sapeva quali fossero gli incarichi ufficiali di Raphael Rossi, ma anche dell’ex commissario Armando Di Maria, pare che adesso ci siano degli atti ufficiali. A riferirlo i consiglieri Cucinotta e Russo che raccontano che Ciacci, lo scorso sabato, ha conferito formale incarico di esperto a Rossi e a Di Maria, anche se non si conosce in quale ambito opereranno i due nuovi esperti. Il problema, per i due consiglieri, è ciò che è accaduto prima dello scorso sabato. “Pare che Rossi abbia già presenziato all’incontro al Palacultura dello scorso venerdì con i dipendenti e con il sindaco, l’assessore all’ambiente e il liquidatore e che si sia speso in un corposo intervento di politica aziendale senza aver alcun ruolo formale” scrivono i consiglieri. E a quanto pare questa non è stata un’occasione isolata. “Qualche settimana fa, esattamente i giorni 8 e 9 aprile, risulta che Rossi, sempre senza conferimento di incarico, si sia intrattenuto, insieme al commissario liquidatore, con i rappresentanti sindacali di Cgil, Cisl, Uil e Fiadel nella sede dell’azienda”. Scorrendo ancora il calendario a ritroso Cucinotta e Russo raccontando che già sabato 5 aprile Rossi, insieme all’ex commissario Di Maria, abbia effettuato delle visite di controllo e ispezione presso l’autocentro di Messinambiente, le officine, l’autolavaggio, la piattaforma di Pace.

I riflettori non restano puntati solo su Rossi però, perché pare siano già stati nominati altri 3 tecnici giunti da Milano ad occuparsi del progetto di realizzazione dell’impianto di biostabilizzazione di Pace. Altri esperti potrebbero essere scelti sulla base dei 180 curricula giunti a Messinambiente per il bando indetto da Ciacci, nel frattempo però si parla di una società ancora in liquidazione, con immensi problemi economici.

Per tutti questi motivi Cucinotta e Russo rivolgono precisi interrogativi al Sindaco, all’assessore Ialacqua e allo stesso Ciacci. Vogliono sapere la data esatta in cui è stato conferito l’incarico ad Armando Di Maria e soprattutto a Raphael Rossi, chiedono quale sia la sua qualifica, il rapporto che lo lega a Messinambiente e l’entità degli esborsi economici stanziati per coprire le sue spese. Stesso discorso per i tre tecnici arrivati due giorni fa e per le nuove figure professionali a cui Ciacci potrebbe affidarsi a seguito di quel bando di selezione. Insomma, i consiglieri pretendono di capire quali siano le decisioni assunte all’interno della partecipata, anche per comprendere in che modo l’azienda intende conciliare e integrare queste nuove figure professionali con quelle già sul libro paga. Altro dettaglio di non poco conto che Cucinotta e Russo intendono approfondire è se sia possibile, per una società in liquidazione, stipulare nuovi contratti di collaborazione e sostenerne le spese. Vogliono capire se ci siano conseguenze giuridiche, aziendali e finanziarie per l’azienda e per il Comune che ne è proprietario. Adesso sperano di ottenere qualche risposta.

F.St.